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Intervista a Ingrid Casali

Nome: Ingrid Cognome: Casali Luogo e data di nascita: New York (USA) 12

Pubblicato:14-11-2016 10:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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ingrid_casali_rf_san-marinoNome: Ingrid

Cognome: Casali

Luogo e data di nascita: New York (USA) 12 marzo 1953


Professione: già Docente Scuola Superiore

Residenza a San Marino: da aprile 1963

Domicilio a San Marino: da aprile 1963

Eventuale/i altra/e cittadinanza/e: statunitense

Partito: Repubblica futura

1) Cominciamo dalla legislatura ormai volta al termine. Può dirci cosa, secondo la Sua opinione, ha funzionato bene e cosa no o comunque meno? Per quali ragioni?

Questa legislatura ha visto alcune realizzazioni significative ma allo stesso tempo ha vissuto momenti difficili, alcuni dei suoi protagonisti di primo piano hanno infatti ostacolato in diversi momenti alcune riforme prioritarie per rilanciare il paese. I posti di lavoro ancora mancano, le Segreterie di Stato che avevano le deleghe economiche non sono riuscite a proporre misure in grado far uscire il paese dalla crisi ed a farlo ripartire, obiettivo prioritario che il Governo si era posto nel 2012 dopo le riforme, le azioni di pulizia e le intese internazionali conseguite nella legislatura precedente.

Di positivo c’è che il primo grosso investimento di livello internazionale (Polo della Moda) si è concretizzato, la sanità si regge ancora grazie alle professionalità degli operatori (e non certo per la spregiudicata attività del Segretario Mussoni!!!) e il Tribunale ha ripreso finalmente il proprio ruolo, ne sono la prova gli arresti eccellenti – fatto straordinario ed impensabile fino a pochi anni fa – ed i processi in corso.

Avere in alcuni ruoli di Governo persone mediocri, poco competenti e ambiziose ha prodotto risultati devastanti in un periodo di congiuntura epocale.

2) Nella prossima legislatura, quali sono i tre punti prioritari che la nuova maggioranza dovrà mettere al centro dell’agenda politica nei primi 100 giorni? Perché?

Al primo posto i crediti non performanti ed il sistema bancario, per ridare credibilità e vigore al nostro sistema finanziario; poi l’occupazione; allo stesso tempo va avviata una seria attività di negoziazione per giungere alla stipula dell’accordo San Marino-USA contro le doppie imposizioni fiscali e la salvaguardia delle pensioni erogate da San Marino che, secondo la legge USA, vengono tassate come reddito non da lavoro e dunque sono assoggettate ad un pesante prelievo americano.

Senza la sicurezza del sistema bancario, senza possibilità di lavoro un Paese non può reggere. Senza un accordo contro le doppie imposizioni circa 3000 dual citizens (il 10% della popolazione sammarinese) devono fare la dichiarazione dei redditi due volte e pagare le tasse sia a San Marino che agli USA, dove non vivono più da moltissimi anni, senza alcun benefit di ritorno, impoverendo così se stessi e le casse dello Stato. I Segretari Valentini, Felici/Capicchioni e Mussoni sono apparsi come immersi in un coma politico, non hanno verosimilmente valutato l’incidenza del FATCA sui singoli cittadini e sulle finanze dello Stato e per quattro anni non hanno intrapreso alcuna azione diplomatica rilevante. Tanto è vero che nessun risultato è stato conseguito.

3) Ci sono delle tematiche politiche che sente maggiormente vicine e per le quali desidera impegnarsi in prima persona? Come mai?

La scuola, perché la mia formazione ed esperienza lavorativa è stata nell’ambito dell’istruzione e della didattica della lingua inglese. Quando si parla di scuola specie nei programmi elettorali (qualcuno quindi ne parla ogni 4/5 anni) si capisce che non la conoscono affatto. Per qualcuno siamo sempre all’anno zero e francamente vengono proposti contenuti che sono ormai dati acquisiti. Vorrei concentrarmi sull’eccellenza, su percorsi di alto livello di approfondimento di lingua straniera, di economia, di diplomazia ed altro, da offrire alle giovani ed ai giovani che eccellono, poiché sono la futura classe dirigente ed un microstato come il nostro deve investire in risorse umane più di altri paesi.

L’altra questione è la tutela fiscale dei doppi cittadini sammarinesi-americani, perché sto vivendo in prima persona questo problema, trascurato e non valutato dai politici responsabili dei settori di competenza (esteri, finanze, sicurezza sociale).

4) In questa fase si parla sempre più di sviluppo dell’economia del Paese ma il concetto è legato all’idea di sviluppo che ognuno ha. Secondo la Sua, quali sono le direzioni da seguire per ottenere i traguardi in tale ambito? A cosa non bisogna rinunciare per farlo?

Non sono un’esperta di economia, ma penso che un microstato come San Marino, dalle risorse limitate e vittima della spregiudicata amministrazione degli anni 90 ed oltre, possa riprendere slancio 1) favorendo investimenti interni ed esteri, che siano seri, certificati, trasparenti; 2) snellendo le procedure per avviare la piccola e media impresa; 3) favorendo il ritorno e la diffusione dell’artigianato, del prodotto tipico sammarinese; 4) mantenendo per tutti una fiscalità leggera e quindi attraente per gli investitori.

Non si può rinunciare alla nostra peculiarità di piccolo Stato sovrano, indipendente, anzi, essa deve essere il nostro punto di forza. E’ vitale mantenere il rispetto degli altri Paesi, così faticosamente riguadagnato.

Per questo non dobbiamo dimenticare coloro che hanno rovinato il Paese dagli anni 90 con la loro condotta spregiudicata tesa a favorire interessi non certo pubblici, le cui conseguenze stiamo subendo ancora oggi.

5) Qual è il convincimento che ha maturato in questi anni nel rapporto che sarebbe giusto si instaurasse tra San Marino e Unione Europea?

Anche qui esprimo la mia opinione di cittadina attenta alle questioni ma non esperta. San Marino non può svilupparsi unicamente con le proprie forze, ha bisogno di rapporti economici, politici, sociali, culturali con l’Italia e con la UE; vanno negoziati appositi accordi negli ambiti sopra elencati, per favorire lo scambio e la circolazione di persone e merci, tutelando la nostra micro-realtà.

6) Nella storia di San Marino, anche recente, c’è una figura politica a cui si ispira o almeno in cui si riconosce per ideali e valori?

Se guardiamo alla storia passata, indubbiamente Pietro Franciosi ha dato lustro al nostro Paese con la sua rettitudine ed integrità. Secondo me è un peccato che non sia ancora abbastanza ricordato e celebrato. Personaggi come Gino Giacomini e Gino Zani (che non era un politico) sono esempi di instancabile tenacia nel portare avanti il loro operato le loro idee per migliorare il Paese; pur commettendo errori (chi non li fa?), l’amore incondizionato verso San Marino e il loro stile di vita disinteressato li hanno contraddistinti. Penso che sia necessario imitare queste persone nei loro comportamenti virtuosi, altrimenti enunciarli diventa solamente un esercizio retorico di poca sostanza.

7) Nello scenario politico internazionale, attuale o passato, c’è un personaggio di cui stima l’azione politica? Se si, per quali motivi?

Direi che la storia ne è piena ed è difficile scegliere perché è altrettanto difficile escludere qualcuno. Uno degli argomenti proposti alle mie quinte scientifico durante l’ultimo anno di insegnamento è stato sulla vita e l’operato di alcune donne celebri nella storia degli Stati Uniti, concentrando lo studio su Eleanor Roosevelt e Rosa Parks. Pur avendo vite e possibilità diversissime, entrambe avevano ottenuto con la forza del loro impegno, della loro perseveranza e direi cocciutaggine, risultati non per loro stesse ma per tutta la collettività, nella lotta contro le disuguaglianze delle donne sul lavoro, contro la segregazione razziale ed i diritti umani in ogni ambito.

È quel sentimento della collettività, del senso dello Stato che si deve tenere a mente quando ci si accinge a ricoprire un ruolo pubblico. Le persone straordinarie che hanno fatto la storia non hanno anteposto l’arricchimento personale al bene del proprio Paese, ma questo insegnamento purtroppo non supera la mediocrità e l’inconsistenza dell’uomo contemporaneo.

8) Ci sono delle esperienze nella Sua formazione, nel Suo lavoro, nella Sua vita (anche politica) che considera propedeutiche o comunque importanti per svolgere nel migliore dei modi il mandato per cui si candida?

La mia professione di insegnante mi ha formato in modo piuttosto rigoroso, quindi ho imparato a prepararmi, a documentarmi, a selezionare contenuti adatti e mirati per trasmettere conoscenze e competenze al meglio delle mie possibilità. Nello specifico conoscere le lingue non significa solo comunicare in un’altra lingua ma capire la mentalità, il modo di pensare, le tradizioni, lo sviluppo di un Paese di lingua diversa dalla nostra, essere tolleranti perché si diventa più comprensivi. Cerco dunque di essere concreta, di parlare di argomenti che conosco, di avere comunque un’opinione personale supportata da una documentazione seria. Purtroppo in questo periodo c’è chi si erge ad esperto di tutto e con la soluzione pronta per ogni problema: questo non è sempre positivo perché la genericità liquida frettolosamente le reali difficoltà e non dà certezza di garanzia ed affidabilità.

9) Ci sono momenti in cui si è sentita orgogliosa del suo Paese? Quando l’ultima volta?

Sono sempre orgogliosa del mio Paese, della sua unicità, basti pensare che San Marino è l’unico Paese al mondo con 2 capi di Stato, retaggio dei consules romani. Sono orgogliosa delle sue bellezze naturali, ahimè deturpate da una insana speculazione edilizia iniziata negli anni ’90 grazie al vigente Piano Regolatore Generale, che per fortuna si è recentemente deciso di modificare. Sono orgogliosa di appartenere a questa minuscola realtà racchiusa in a nutshell (in un guscio di noce), come la descriveva una cronista americana degli anni 50. Allo stesso tempo sono fortemente critica verso ciò che non va, verso quei cittadini che ne hanno fatto oggetto di vantaggio economico personale, verso coloro che ne hanno danneggiato l’immagine nel mondo, immagine e credibilità che da anni stiamo faticosamente cercando di recuperare. Comunque guai a chi si permette di parlare male del mio Paese, solo noi cittadini possiamo criticarlo e fare ogni sforzo propositivo e concreto per renderlo di nuovo virtuoso agli occhi del mondo!

10) Quali sono gli aspetti del Suo carattere che ritiene maggiormente importanti per fare politica?

Serietà, buonsenso e rigore, consapevolezza dei miei limiti, non mi ritengo in grado di affrontare tutte le questioni per non rischiare di cadere nella mediocrità ed inefficienza, caratteristiche che hanno contraddistinto molti politici di basso profilo da molti anni a questa parte. Un altro aspetto del mio carattere è la ricerca della condivisione delle idee, chiedo spesso consiglio e parere agli altri per avere conferma o meno della bontà del mio punto di vista.

Fare politica non significa mettere in evidenza se stessi, significa mettere al servizio della collettività le proprie capacità e conoscenze derivate dalle esperienze professionali e dalle conoscenze acquisite con gli anni, senza la pretesa di essere tuttologi.

11) Quando è nata nella sua vita l’aspirazione all’impegno politico con lo spirito di servizio per la nostra Repubblica? É giunta legata a un fatto scatenante particolare o si è costruita gradualmente nel tempo?

Le vicende degli anni 90 mi hanno sicuramente dato uno scossone e sinceramente pensavo che tutti i miei concittadini ne avessero sentito e capito gli effetti, ma così non è stato. Tanti ancora oggi non hanno realizzato che i guai che viviamo oggi sono frutto delle azioni degli sciagurati politici di quel periodo, tanti non realizzano che c’è in atto la riproposizione sfacciata di una coalizione della restaurazione di quegli anni, col rischio di continuare sulla strada dell’intrallazzo e della collusione coi poteri forti.

Il mio interessamento alle vicende politiche è stato graduale nel tempo e mi sono costruita una formazione e una opinione frequentando incontri e riunioni, cercando di documentarmi il più possibile sui problemi del Paese e sulle leggi ed i vari progetti politici. Ascolto il più possibile le dirette del Consiglio Grande e Generale, da cui si attingono molte notizie e che si rivela un buon esempio su come intervenire – e non! – nei dibattiti.

12) Nella Sua vita privata, anche passata, ci sono delle passioni (sport, hobbies, interessi) che ha coltivato e che hanno lasciato il segno dentro di Lei? Se si, quali insegnamenti ne ha ricavato?

Non sono mai stata una sportiva, mi sono dedicata esclusivamente alla famiglia ed all’insegnamento. Adesso sono in pensione e mi occupo molto della casa, mi piace cucinare, lavorare a maglia per la mia nipotina Giulia che è la mia gioia. Quando posso viaggio, privilegiando tour che mi consentano di visitare un paese per capirne tutti gli aspetti. L’ultimo viaggio è stato in Terra santa, una esperienza unica, ricca di emozioni, che mi ha fatto riflettere sul fatto che siamo travolti da una vita basata su priorità a volte inconsistenti e banali. Leggo moltissimo, romanzi, saggi, biografie, in inglese ed in italiano. Leggo senza sosta, appena ho terminato un libro ne devo avere un altro a portata di mano, più leggo e più leggerei. Viaggiando e leggendo ho imparato a raffrontare la mia vita e le vicende del mio Paese con altre realtà più o meno fortunate della mia; mi rendo conto che per quanto i nostri problemi siano gravi, questi vadano vissuti con la consapevolezza che i diritti fondamentali ed i bisogni primari, per noi ormai consolidati, per altri sono ancora difficili da ottenere.

13) Con la preferenza unica crediamo che gli elettori valuteranno la competenza, le capacità del candidato, le sue motivazioni e l’entusiasmo. Cosa può dire a proposito riguardo le Sue?

Non condivido la preferenza unica, ma così si è espressa la volontà popolare. Ora gli elettori e le elettrici hanno maggiore responsabilità perché il loro unico voto deve essere soppesato, mirato, tenendo conto, appunto, delle capacità del candidato, del suo comportamento nella vita lavorativa, famigliare e di relazione, perché se una persona si è comportata bene in questi ambiti altrettanto farà se rivestirà un ruolo pubblico.

Chi mi conosce mi descrive come una persona lineare, di buonsenso, aperta. Ho una solida conoscenza dell’inglese e una consolidata esperienza nell’insegnamento, non sopporto coloro che passano il limite dell’educazione e del buon gusto – ne sento tanti in questa campagna elettorale- né tantomeno tollero coloro che divulgano falsità costruite ad arte per denigrare l’avversario, scavalcando la conoscenza personale, non voglio dire l’amicizia, che è tipico di un paese piccolo come San Marino.

Mi candido sperando di poter arginare alcuni problemi del Paese e riuscire a risolverli, e di contrastare quelle persone che proclamano le grandi soluzioni senza avere capacità e competenze anche minime. Per effetto di essere da sempre imbevuta di cultura anglosassone, sono una pragmatica, cerco di inquadrare un problema e prendere una decisione. Se la soluzione scelta non funziona, ritorno sui miei passi e mi correggo, cercando un’alternativa migliore.

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