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Forestale, Sindacati: “Il 98% del personale è contrario alla militarizzazione”

Le ipotesi che sarebbero contenute nella legge Madia, che denunciano congiuntamente i sindacati Sapaf, Ugl-Cfs, Fns-Cisl, Cgil-Fp, Uil-Pa e Dirfor, sono quelle di una soppressione e di uno smembramento del Cfs e di un successivo accorpamento di ciò che resta all'Arma dei Carabinieri

Pubblicato:14-10-2015 11:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:38

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forestaleROMA – I sindacati del Corpo Forestale dello Stato sono uniti nel dire ‘no’ all’accorpamento con i Carabinieri previsto dalla riforma della Pa. Lo ribadiscono oggi, durante una conferenza stampa a Roma, da cui emerge come il 98% del personale, secondo un sondaggio interno a cui hanno risposto circa 4mila delle 7mila persone che compongono il Cfs, sia contrario ai provvedimenti di riordino di polizia ambientale e agroalimentare ipotizzati nella legge di riforma della Pubblica amministrazione (124/2015).

Le ipotesi che sarebbero contenute nella legge Madia, che denunciano congiuntamente i sindacati Sapaf, Ugl-Cfs, Fns-Cisl, Cgil-Fp, Uil-Pa e Dirfor, sono quelle di una soppressione e di uno smembramento del Cfs e di un successivo accorpamento di ciò che resta all’Arma dei Carabinieri. Il rischio, secondo i sindacati, è quello di un indebolimento delle attività di contrasto alla criminalità ambientale e agroalimentare.

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Inoltre, la militarizzazione porterebbe a un cambio di stato giuridico del personale, senza che le rappresentanze del Corpo Forestale abbiano potuto prima avere un confronto con le istituzioni. “Aspettiamo di essere ricevuti dal Governo per potergli sottoporre le nostre posizioni e le nostre soluzioni”, rilancia il portavoce del cartello sindacale, segretario nazionale del Sapaf, Gianluca Vitale. I sindacati fanno sapere poi che non si fermeranno, “fino ad arrivare ad un ricorso alla Corte di Giustizia europea per la tutela dei diritti sindacali” se dovessero concretizzarsi questi provvedimenti.

di Camilla Pischiutta – giornalista

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