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Sanità, in Sardegna un buco da 770 milioni nelle casse delle otto ex Asl

A rivelarlo è Fulvio Moirano, direttore della nuova Azienda per la tutela della salute

Pubblicato:14-09-2017 18:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:41

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CAGLIARI – Un disavanzo di quasi 770 milioni di euro nelle casse delle Asl sarde al 2016, incorporate ora nell’Azienda per la tutela della salute. Questo il dato che emerge dalla relazione del direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano. Dal documento si evince come dagli anni precedenti al 2015, nello stesso 2015 e nel 2016 le otto asl sarde abbiano accumulato un disavanzo di 769.418.000 euro. Nella relazione è evidenziato nel dettaglio come nel 2014 le Asl avessero un disavanzo di 158.390.000 euro, nel 2015 di 251.285.000, nel 2016 di 242.330.000.

“L’analisi dei bilanci delle aziende sanitarie evidenzia la copertura, non sempre integrale, delle perdite sino all’esercizio- si legge nella relazione-. Nello specifico risulta ancora da ripianare la perdita 2016 e la perdita prima del 2015“. Prosegue il documento: “Il ritardo nel riconoscimento dei contributi e i tempi di incasso da parte delle aziende hanno inciso negativamente sui tempi di pagamento sopra richiamati, appesantendo la gestione finanziaria”.

I tempi medi di pagamento, “anche se in parte riconducibili alle criticità aziendali nella gestione dei processi di liquidazione dei documenti passivi di spesa, evidenziano una situazione di forte criticità finanziaria– continua la relazione- direttamente riconducibile ai tempi di incasso dei contributi regionali nonché alla tematica dei ripiani delle perdite degli esercizi precedenti”. Per quanto attiene la quota mensile, “l’assegnazione di cassa per il 2017 è pari a 2.201.735.699,78 euro. Allo stato attuale, tuttavia, la quota mensile effettivamente erogata dalla Regione e incassata dall’Ats è pari a 152.180.500 determinando uno squilibrio tendenziale su base annua pari a circa 375.569.000”.


di Andrea Piana, giornalista professionista

 

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