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Il Papa dice una messa per padre Hamel: “Uccidere in nome di Dio è satanico”

Questa mattina il Santo Padre ha detto una messa in suffragio del sacerdote ucciso il 26 luglio nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray in Normandia

Pubblicato:14-09-2016 11:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:04

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1230-1-grande-1-chiesa-sainte-mere-eglise-normandiaROMA – “Oggi ci sono cristiani assassinati, torturati, carcerati, sgozzati perché non rinnegano Gesù Cristo”, e padre Jacques Hamel “fa parte di questa catena di martiri”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa celebrata oggi a Santa Marta in suffragio del sacerdote ucciso il 26 luglio nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Papa Francesco ha celebrato la Messa alle 7 di questa mattina in segno di vicinanza ai familiari di padre Jacques Hamel e a tutta la comunità di Rouen: un gruppo di 80 pellegrini della diocesi, insieme al loro vescovo, mons. Dominique Lebrun, hanno assistito alla Messa. “I cristiani che oggi soffrono- sia nel carcere o con la morte o con le torture- per non rinnegare Gesù Cristo, fanno vedere proprio la crudeltà di questa persecuzione”, ha proseguito Francesco, che ha pronunciato l’omelia interamente a braccio: “E questa crudeltà che chiede l’apostasia, diciamo la parola: è satanica”. Di qui il sogno del Papa: “Quanto piacerebbe che tutte le confessioni religiose dicessero: uccidere in nome di Dio è satanico”.

“Padre Jacques Hamel- ha ricordato Francesco- è stato sgozzato nella Croce, proprio mentre celebrava il sacrificio della Croce di Cristo. Uomo buono, mite, di fratellanza, che sempre cercava di fare la pace è stato assassinato come se fosse un criminale. Questo è il filo satanico della persecuzione”. “Ma c’è una cosa, in quest’uomo, che ha accettato il suo martirio lì, con il martirio di Cristo, all’altare, una cosa che mi fa pensare tanto”, ha rivelato il Papa: “In mezzo al momento difficile che viveva, in mezzo anche a questa tragedia che lui vedeva venire, un uomo mite, un uomo buono, un uomo che faceva fratellanza, non ha perso la lucidità di accusare e dire chiaramente il nome dell’assassino. E ha detto chiaramente: ‘Vattene, Satana!’. Ha dato la vita per noi, ha dato la vita per non rinnegare Gesù. Ha dato la vita nello stesso sacrificio di Gesù sull’altare e da lì ha accusato l’autore della persecuzione: ‘Vattene, Satana’”.

(www.agensir.it)


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