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Guardia Costiera in azione per scovare le migliaia di ettari di stabilimenti abusivi

"Spiagge liberate dagli abusi e ora libere per i

Pubblicato:14-08-2015 15:40
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:30

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“Spiagge liberate dagli abusi e ora libere per i cittadini” ha annunciato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che plaude alla buona azione condotta dalla Guardia Costiera sul demanio marittimo nell’ambito dell’operazione ‘Mare Sicuro 2015‘: le perle delle nostre coste, come San Vito Lo Capo o Punta della Suina, ‘deturpate’ dagli stabilimenti abusivi, che la Guardia Costiera ha iniziato a contrastare a partire dal 22 giugno scorso per proseguire fino a settembre lungo tutte le coste italiane.

“È un’operazione che abbiamo voluto rafforzare per tutelare i beni pubblici e affermare il diritto dei cittadini- ha dichiarato Delrio-  Chi si appropria indebitamente di una spiaggia o di un qualsiasi spazio pubblico non lo sottrae a un Ente invisibile, bensì ai concittadini”.

L’operazione mira a ‘stanare’ quei gestori sprovvisti di guardia costieraregolare concessione, e che quindi non versano i regolari compensi demaniali, a fronte di un profitto, quindi, illegalmente percepito. Dopodiché, i militari procedono col sequetro della struttura, per far tornare le spiagge abusivamente occupate, libere per la fruizione dei cittadini. L’intervento può richiedere sia la rimozione degli arredi mobili (come ombrelloni e lettini), sia la demolizione delle costruzioni fisse, per la quale però bisogna aspettare i tempi tecnici per attivare la burocrazia.


La Guardia Costiera agisce in collaborazione con le Autorità giudiziarie e le forze dell’ordine locali. Grazie a questa sinergia è stato possibile sottrarre alla malavita organizzata numerosi ettari di costa abusivamente controllati: ad esempio, nell’ambito delle più ampie operazioni ‘Mare Sicuro’ e del piano prefettizio di azione nazionale e transnazionale  ‘Focus ‘Ndrangheta 2015’, la GC ha dato il suo contributo per il sequestro di uno stabilimento di 670 mq a Marina di San Lorenzo, di un pontile adibito a punto ristoro di 43mila mq a Pellaro, e a costruzioni non autorizzate all’interno di un villaggio turistico ad Otranto per un totale di 600mq. A Gallipoli, nel Parco Naturale Isola di S. Andrea in Località Punta della Suina, è stato addirittura necessario sequestrare un sistema di smaltimento delle acque reflue e solidi urbani asservito ad un lido turistico e di circa 5.000 mq, tra cui un intero isolotto abusivamente occupato. I tecnici sono dovuti inoltre intervenire per lo sbancamento di dune sabbiose e per  rimuovere gli scogli artificiali collocati nelle aree soggette a vincolo paesaggistico.

Di Redazione

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