ROMA – ‘Informazione e sanità: l’errore medico raccontato dai media’. Questo il titolo della giornata formativa organizzata dall’Ordine dei medici di Roma e dall’Associazione stampa romana presso l’aula Roberto Lala nella sede Omceo di Roma. Tanti gli interventi a partire dai saluti introduttivi di Antonio Magi, presidente dei camici bianci della Capitale, e Lazzaro Pappagallo, segretario dell’Associazione stampa romana.
“Oggi purtroppo l’accesso al web fa pensare ai cittadini di poter fare tutto quanto da soli– ha dichiarato Pappagallo- questo è sbagliato perché le conseguenze nel breve e lungo termine possono essere devastanti. Quando noi abbiamo scritto la nostra campagna di comunicazione ‘Credevo fosse un vero dentista, ma non lo era, avevo un tumore alla bocca non diagnosticato’, è chiaro che l’impatto di questa frase è forte ma nasconde una verità: dobbiamo affidarci ai professionisti e l’alleanza tra informazione e sanità rappresenta un modello di riferimento per tutti quanti noi. Con l’Ordine dei medici di Roma vogliamo mettere su una task force h24- ha concluso- in cui il giornalista che ha un’informazione e la vuole verificare in tempo reale ha la possibilità di contattare un medico indicato dal suo Ordine professionale e che sia quindi garanzia di competenza e affidabilità, così da evitare nei limiti del possibile il fenomeno delle fake news“.
Riccardo Tartaglia, direttore del centro gestione rischio clinico e sicurezza paziente della Regione Toscana, ha trattato ‘Il problema degli errori medici‘. L’intervento di Gerardo D’amico, giornalista e scrittore Rai News 24, si è occupato di ‘Malasanitá e Malpractice – comunicare l’errore’. Forte è la convinzione che la trasparenza sia sempre la soluzione migliore per la struttura o il medico che devono comunicare l’errore o un evento avverso al paziente, ai suoi congiunti o ai media. Rafforza il rapporto fiduciario e permette di ottimizzare il sistema affinché non si ripetano gli errori.
Antonio Silvestri, componente centro regionale del rischio clinico del San Camillo Forlanini, è stato il relatore del panel su ‘La prevenzione dell’errore’. Da tutti gli interventi è emerso con chiarezza che per i giornalisti è fondamentale evitare toni e contenuti inutilmente allarmistici o, al contrario, annunci pirotecnici su nuove eventuali scoperte mediche, per non seminare il panico o alimentare false speranze, come d’altronde recitano anche le Carte deontologiche. Da oggi a servizio dei media ci sarà anche un numero telefonico da chiamare, messo a disposizione dall’Ordine di Roma, per verificare la fondatezza di alcune notizie di carattere medico sanitario.
“Come Ordine dei medici della Capitale abbiamo organizzato con l’Associazione Stampa Romana questa iniziativa. Un corso di formazione di giornalisti e medici, in particolare sul tema della comunicazione di un errore medico ma più in generale abbiamo discusso su quella che deve essere l’intermediazione dei giornalisti nelle notizie di carattere sanitario. È stata una esperienza importante e interessante, penso unica nel suo genere”, ha commentato Antonio Magi, presidente dell’OMCeO di Roma e provincia, al termine del corso “Informazione e Sanità: l’errore medico raccontato dai media” tenutosi questa mattina nella sede dell’Ordine dei camici bianchi capitolini. Un’occasione di confronto e formazione programmato da tempo e che ha preso in esame anche un caso di comunicazione su temi sanitari esasperata nei toni e non corretta sotto il profilo informativo che proprio ieri ha connotato una nota trasmissione radiofonica della Rai e su cui l’Omceo romano sta già intervenendo. “Ieri- ha ricordato Magi- c’è stato purtroppo un fatto sgradevole: in una trasmissione dell’emittente pubblica sono stati usati dati e toni non corretti di comunicazione di argomenti assai delicati per i pazienti. Dobbiamo sempre ricordare che nel fornire al cittadino informazioni che riguardano la salute bisogna evitare attentamente una modalità che va a discreditare sia il servizio sanitario Nazionale che coloro che vi operano. Altrimenti si alimenta inutilmente sfiducia e non si fa onore alla professionalità della stampa”.
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