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Gaza, Onu: “Israele ripristini fornitura elettricità, si rischia catastrofe umanitaria”

"La situazione nella Striscia diventerebbe catastrofica con solo due ore di energia elettrica fornita ogni giorno"

Pubblicato:14-06-2017 13:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:20

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Opera di Banksy a Gaza


ROMA – Peggiorano le condizioni umanitarie nella Striscia di Gaza. La denuncia viene direttamente dal coordinatore umanitario dell’Onu nei Territori palestinesi occupati, Robert Piper che, in una nota diffusa oggi, avverte delle conseguenze che potrebbero venire da un’ulteriore riduzione dell’approvvigionamento elettrico nella Striscia di Gaza sulle condizioni di vita della popolazione di Gaza, di circa due milioni di persone.

All’inizio di questa settimana, infatti, Israele ha deciso di ridurre di quasi la metà la fornitura di energia elettrica alla Striscia, dopo che l’Autorità palestinese ha ridotto i pagamenti mensili di tale approvvigionamento del 30 per cento.

Da qui l’appello di Piper all’Autorità palestinese (Anp), ad Hamas – che controlla la Striscia – e Israele “a mettere in primo piano il benessere dei residenti di Gaza e ad adottare le misure necessarie per evitare ulteriori sofferenze”. Un appello che segue uno analogo alla comunità internazionale esortata a sostenere gli sforzi, limitati, delle Nazioni Unite volti a impedire il crollo dei servizi basici della Striscia come quelli igienico-sanitari, l’erogazione dell’acqua e i servizi comunali.


Per Piper se Anp e Israele dovessero permanere nelle decisioni assunte la situazione nella Striscia diventerebbe catastrofica con solo due ore di energia elettrica fornita ogni giorno.

“Gli ospedali, l’approvvigionamento idrico, i servizi di trattamento delle acque reflue e i servizi igienico-sanitari sono già stati notevolmente ridotti a partire dalla metà di aprile e oggi – afferma il coordinatore Onu – dipendono quasi esclusivamente da un’operazione di emergenza di fornitura di combustibile da parte delle Nazioni Unite. Un’ulteriore riduzione dell’elettricità richiederà la consegna mensile di un milione di litri di carburante per mantenere le funzioni minime di 186 strutture essenziali operanti in tutta la Striscia. Un ulteriore aumento dei black out nella Striscia – conclude Piper – porterà a un crollo totale dei servizi di base. Le persone a Gaza non dovrebbero essere tenute in ostaggio di questa lunga disputa interna palestinese”.

di www.agensir.it

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