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A Roma Congresso Sigla, Caporossi: “Tante novità e spazio a giovani”/VD

Da domani tre giorni su oftalmologia e chirurgia glaucoma

Pubblicato:14-06-2017 10:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:20

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ROMA –  Il glaucoma dalla A alla Z al centro del XIII congresso della Sigla, riunita a Roma da domani a sabato. Tre giorni per “mostrare le ultime novità e scambiare opinioni con tutta l’oftalmologia italiana, e soprattutto con i giovani che vogliono avvicinarsi alla chirurgia del glaucoma” ha spiegato all’agenzia Dire il dottor Aldo Caporossi, ordinario di Oftalmologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma e direttore dell’Unità operativa complessa di Oculistica del Policlinico Gemelli.

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“Il nostro elemento distintivo- ha continuato- è stata fin dall’inizio la chirurgia in diretta, un insegnamento che mancava nel panorama di quello che normalmente veniva fatto nei congressi che si occupavano di glaucoma. Anche per questo abbiamo cercato di favorire, per questa XIII edizione, tutti i giovani oculisti italiani e tutti gli specializzandi che volevano partecipare. Abbiamo visto la qualità dell’oftalmologia come sia cambiata negli ultimi 20 anni in maniera radicale- ha poi ripreso Caporossi- oggi non inseguiamo nessuno dei Paesi europei, ci sembra di avere una ottima oftalmologia con una crescita dei giovani in maniera esponenziale proprio perché ci sono queste occasioni di scambiare opinioni e di imparare”.


Gli esami indispensabili (“Purtroppo non sempre presenti in tutti gli ospedali”), una giusta diagnosi (“E’ fondamentale scoprire precocemente la malattia”) e la terapia medica (“Il laser ha svolto un ruolo molto importante in questi anni”) tra gli argomenti che saranno trattati.


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“Stiamo cercando di avere delle metodiche più innovative– ha detto ancora Caporossi- rispetto al ‘gold standard’ di oggi che è la trabeculectomia, che, anche se è stata inventata nel 1968, è arrivata ad oggi, chiaramente con diverse modifiche, come l’intervento più scelto dai chirurghi e più efficace. Ma la sua ‘resistenza’ al tempo la dice lunga, perché se allora si trovò questa soluzione molto buona vuol dire anche che oggi non abbiamo ancora individuato niente che possa soppiantarla e questo ci lascia un pochino perplessi. C’è spazio per lavorare”. Partendo dalla ‘Migs’, “una chirurgia con microincisione e possibilità di agire dall’interno, e quindi non sciupare il lembo congiuntivale, non avere una bleb, ovvero una bozza filtrante che tanti problemi ci crea nel post operatorio”.

Inoltre, durante i tre giorni di congresso ci sarà un collegamento con il Belgio, per mostrare una di queste chirurgie ab interno. E poi tante tavole rotonde, discussioni, 8 incontri ‘Meet the expert’ e molti simposi.

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