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Cura ferite croniche 4% costo Ssn, arriva sistema BioFotonico/ Video

Bellini: "Tra un paio di anni le persone potrebbero anche curarsi a casa"

Pubblicato:14-06-2017 09:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:20

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ROMA –  Alla cura delle ferite croniche è da imputarsi quasi il 4% dei costi totali del Servizio sanitario nazionale. In particolare, i costi assorbiti dalla cura di piaghe e ferite sono generati per il 15-20% dall’acquisto dei materiali da medicazione; per il 30-35% dal tempo per personale infermieristico e il rimanente 50% sono invece generati dall’ospedalizzazione. Le percentuali, poi, sono in aumento considerando che i 2 milioni di italiani affetti da ulcere da pressione incidono sui costi della sanità pubblica per quasi 1 miliardo di euro l’anno.

Quanto alla piaga da decubito (che è tra le più diffuse), questa decuplica la presenza di malati in ospedale, aumenta di 4 volte il rischio di morte, tende alle recidive nel 70% dei casi e permane sotto forma di invalidità nel 30%. I dati sono emersi nel corso di un incontro a Roma, presso Palazzo Giustiniani, che è stato l’occasione per presentare per la prima volta in Italia il ‘sistema BioFotonico’, che promette di ottimizzare i costi nella risoluzione della cura di piaghe e ferite difficili.

Nel video Paola Binetti (Udc)



BELLINI: “TRA QUALCHE ANNO POSSIBILE CURARSI ANCHE A CASA”

“È una tecnologia che cambierà il modo con cui queste malattie sono trattate- ha detto Francesco Bellini, presidente della Klox Technologies, l’azienda farmaceutica che ha sviluppato il sistema biofotonico- e oltre a ridurre i costi di ospedalizzazione, posso dire che fra un paio di anni le persone potrebbero anche curarsi a casa, perché si tratta di un sistema molto molto semplice: basta applicare il gel sulla ferita, illuminandola per cinque minuti, ed è finito. Questo va ripetuto ogni tre/quattro giorni. È molto semplice e il costo molto basso. Anche il tempo di guarigione è molto più breve, quindi il costo per la sanità più basso”.


IL SISTEMA BIOFOTONICO

Il sistema Biofotonico, conforme alla direttiva Europea sui dispositivi medici, è composto da una lampada multi led che emette luce monocromatica blu e da un gel topico arricchito con molecole fluorescenti (cromofori) che fungono da foto-convertitori. Secondo gli sviluppatori è veloce e semplice da gestire: 5 minuti di trattamento per 2 applicazioni a settimana, sicuro e non invasivo, e ha effetti battericidi che riducono il rischio di infezione.

Nel video Raffaele Calabrò (Ap)


“Il sistema Biofotonico- ha proseguito Bellini- sfrutta la combinazione tra la potenza della luce, la sua fluorescenza e l’ossigeno: illuminando determinati cromofori si innesca una cascata di reazioni biologiche a livello molecolare che ripristinano e riavviano il processo di guarigione delle ferite”. Può essere usato come trattamento primario oppure in combinazione ai protocolli standard per la cura delle ferite; è indicato in pazienti di età non inferiore ai 18 anni che presentano ferite croniche (ulcere da pressione, ulcere diabetiche, ulcere da stasi venosa, ulcere da insufficienza arteriosa), ferite acute (ustioni di primo e secondo grado e ferite chirurgiche) e su ferite acute o croniche chiuse che si presentano arrossate o sollevate (come cicatrici).

Nel video Stefano De Lillo (Agenas)

 

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