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Fermata metro spunta a Chiesa Nuova: è il flash mob dei comitati romani

[caption id="attachment_11226" align="alignleft" width="300"] Flash mob Metro X

Pubblicato:14-06-2015 15:13
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:23

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Flash mob Metro X Roma

Flash mob Metro X Roma

ROMA – Dare l’illusione di una vera stazione della metro, attraverso una colonnina che riproduce perfettamente quelle che segnalano le fermate dell’attuale rete delle metropolitane romane, con la ‘M’ bianca su sfondo rosso, collocata al centro di piazza della Chiesa Nuova, lì dove dovrebbe sorgere la futura stazione della linea C. Queste le caratteristiche che hanno contraddistinto il flash mob organizzato stamani dal Comitato MetroXRoma, in collaborazione con la rete dei city blog romani, come Roma Fa schifo, Riprendiamoci Roma, Romanderground e la recente comunità Facebook ‘Salviamo Chiesa nuova’.

In piazza si sono contati una cinquantina di partecipanti. Ha aderito anche Legambiente. Il messaggio della manifestazione, hanno spiegato gli organizzatori, è chiaro: “Chiesa Nuova si può fare, sia tecnicamente, che economicamente. Quindi chiediamo al sindaco di Roma, Ignazio, Marino, al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, di realizzarla”.

Flash mob Metro X Roma

Flash mob Metro X Roma

Il Comitato Metro X Roma, in particolare, ritiene che Chiesa nuova sia tecnicamente fattibile in quanto “esiste una specifica soluzione progettuale, concordata con le soprintendenze, che necessita solamente di un approfondimento progettuale. Non esiste nessuna peculiarità archeologica rispetto alle situazioni già affrontate, che si stanno affrontando o previste nella tratta stessa ed infine perché gli edifici storico monumentali sono ampiamente tutelabili con interventi utilizzati in tutto il mondo, e a Roma stessa, in contesti simili e parimenti complessi”. La fermata Chiesa Nuova, poi, è sostenibile perché “la spesa prevista ha un’influenza minima: solo al 7% dei soldi spesi fino ad oggi e appena al 4% della spesa complessiva prevista sull’infrastruttura completa da Grottarossa a Pantano mentre i tempi di realizzazione sono sovrapponibili a quelli delle altre stazioni della tratta (con la possibilità di differire di almeno un anno l’apertura della stazione senza inficiare sull’esercizio della restante tratta”.


L’eliminazione della stazione, infine non è accettabile in quanto così “sarebbe compromesso in modo pesante e irrimediabile l’effetto di distribuzione al centro storico che era uno dei canoni fondanti la scelta di realizzare la Linea C su questo tracciato e perché sarebbe compromessa la possibilità di perseguire ampie pedonalizzazioni senza possibilità di realizzare l’auspicata riduzione dell’inquinamento e dell’impatto ambientale sul contesto storico monumentale più importante al mondo”.

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