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In Italia 628 detenuti disabili, arrivano le linee guida

La circolare e' diretta agli adeguamenti degli spazi, sia per la realizzazione di nuove strutture che nella manutenzione e nell'ammodernamento

Pubblicato:14-03-2016 16:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:23

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carcereROMA – Nelle carceri italiani sono recluse 628 persone in condizione di disabilita‘: per garantire loro il pieno rispetto dei diritti il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha emanato la circolare “La condizione di disabilita’ motoria nell’ambiente penitenziario – Le limitazioni funzionali” che indica le le linee direttive in materia di barriere, formazione e assistenza sanitaria. L’Amministrazione Penitenziaria, nel rispetto delle Convenzioni Internazionali e delle norme nazionali, ha inteso aggiornare le disposizioni gia’ adottate in passato adeguandole a piu’ recenti provvedimenti in materia, in linea con gli interventi messi in atto per migliorare le condizioni detentive e, nello specifico, per garantire la massima autonomia possibile del disabile, si legge in una nota.

La circolare e’ diretta agli adeguamenti degli spazi, sia per la realizzazione di nuove strutture penitenziarie, sia nella manutenzione e nell’ammodernamento di quelle esistenti. Gli interventi migliorativi prevedono l’abbattimento di barriere architettoniche, la realizzazione di percorsi e varchi per gli spostamenti verticali e orizzontali, adeguatamente dimensionati e attrezzati per garantire l’accessibilita’ ai locali frequentati da detenuti e/o operatori disabili, nonche’ ambienti con servizi igienici dedicati e una camera di pernottamento adeguata per ogni circuito. Inoltre, ai detenuti disabili dovra’ essere garantita, eventualmente anche con la necessaria assistenza, la libera ed autonoma circolazione all’interno dell’istituto, compresa l’accessibilita’ ai locali destinati alle attivita’ trattamentali. Secondo quanto indicato dal Dap laddove non siano disponibili ambienti adeguatamente attrezzati, dovra’ essere verificata la presenza di luoghi idonei alle esigenze del disabile nell’istituto piu’ vicino, cosi’ garantendo anche il principio della territorialita’ della pena.

Il programma di trattamento rieducativo individualizzato (previsto dall’art. 13 l. 354/1975) dovra’ tenere conto delle limitazioni funzionali dei diversi gradi di disabilita’, favorire l’occupazione lavorativa e l’assistenza dei patronati e degli organi istituzionali preposti alla valutazione dello stato di disabilita’ (ASL e INPS). Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, di competenza della ASL, le direzioni degli istituti penitenziari dovranno segnalare, in collaborazione con i Provveditorati regionali, alle direzioni generali delle ASL l’opportunita’ di implementare i servizi sanitari interni per le esigenze delle persone con disabilita’ presenti. La circolare pone particolare attenzione alla formazione di detenuti lavoranti con competenze adeguate per lo svolgimento di interventi secondo il modello di “caregiver” familiare. Attraverso gli applicativi “Spazi detentivi” e “Torreggiani” saranno monitorate e incentivate le attivita’ di formazione e di assistenza.


Fonte: Redattore sociale

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