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Agricoltura, a Bruxelles la protesta contro le multinazionali

Gli attivisti chiedono che l'Ue si ritiri dalla Nuova alleanza smettendo di agire per le grandi imprese agroindustriali, contro i piccoli agricoltori

Pubblicato:14-03-2016 15:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:23

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ROMA  – Questo pomeriggio, mentre la commissione Sviluppo del Parlamento europeo ha iniziato la discussione sul programma di sviluppo ‘La Nuova alleanza per la sicurezza alimentare e la nutrizione’, si è tenuta una manifestazione per chiedere all’Unione europea di fermare il suo sostegno al programma. In piazza sono scesi manifestanti da ogni parte d’Europa con lo scopo di mettere in scena un simbolico braccio di ferro tra le grandi multinazionali e i produttori di piccola scala.

Lanciata nel 2012, la Nuova alleanza ha l’obiettivo dichiarato di far uscire 50 milioni di persone dalla povertà in 10 Paesi africani con i contributi finanziari dei Paesi del G8, dell’Unione europea e del settore privato. L’idea che sottende l’iniziativa, ampiamente criticata dalle organizzazioni della società civile europea ed africana, è attirare investimenti privati per aumentare la produzione, migliorando la sicurezza alimentare e riducendo la povertà. Ma secondo le associazioni “privatizzare terre, sementi e input agricoli significa renderle facile veicolo di accaparramento da parte delle grandi imprese, a totale svantaggio dei piccoli agricoltori che sono, oggi, i maggiori investitori del settore e producono il 70% del cibo in Africa”.


“L’Ue- ha fatto sapere Paola De Meo, dell’ong Terra Nuova- ha investito oltre un miliardo di euro nella Nuova alleanza, senza contare i contributi dei singoli stati membri. Questi soldi sono destinati ad aprire le porte di un continente in forte crescita demografica alle grandi imprese dell’agroalimentare, animate dall’interesse per un loro ritorno economico, non certo dall’obiettivo di favorire lo sviluppo rurale dei territori. Questo è un obiettivo che solo le politiche pubbliche possono e devono assumere“.

Della stessa opinione i produttori agricoli dell’Africa Occidentale impegnati in questi giorni nella conduzione di una Carovana per la terra, l’acqua e i semi che, mobilitando 15 paesi dell’area, riaffermano il loro diritto alla terra, chiedono di fermare il ‘land grabbing’ e siglano una dichiarazione per la tutela e la libera condivisone dei semi contadini.

Anche per l’ex relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, Olivier de Schutter, “la Nuova alleanza è gravemente carente in molti settori. Ad esempio, tace sulla necessità di favorire il passaggio a un’agricoltura sostenibile e a basso utilizzo di input esterni”. Non solo, nel suo rapporto si sottolineano anche i rischi legati al ‘land grabbing’ e alla privatizzazione dei semi.

Gli attivisti che hanno partecipato alla protesta di oggi chiedono che l’Ue si ritiri dalla Nuova alleanza smettendo di agire nell’interesse delle grandi imprese agroindustriali, contro i piccoli agricoltori. Sono oltre 100 le organizzazioni contadine e della società civile africana e mondiale che hanno chiesto ai governi di porre fino al sostegno alla Nuova alleanza.

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