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Caso Amiu, lavoratori Switch ancora senza risposte

GENOVA - Nuova fumata nera sulla vertenza Switch, principale subappaltatrice di Amiu per i servizi di raccolta di

Pubblicato:14-03-2016 14:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:23

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GENOVA – Nuova fumata nera sulla vertenza Switch, principale subappaltatrice di Amiu per i servizi di raccolta di carta e cartone e ingombrati che si è vista azzerare i vertici aziendali in seguito allo scandalo giudiziario che, nei giorni scorsi, ha colpito la partecipata del Comune di Genova. Questa mattina l’incontro tra alcuni rappresentanti dei lavori e i capigruppo del Consiglio comunale, come largamente prevedibile, non ha avuto alcun riscontro concreto se non la promessa dello svolgimento di un cosiddetto “articolo 55” (azione consiliare che prevede l’intervento da parte di un rappresentante di ciascun gruppo politico e di un membro della giunta) nel corso della seduta di Consiglio comunale di domani pomeriggio.

I lavoratori, fermi ormai da giovedì perché nessuno è in grado di autorizzare nemmeno l’acquisto del gasolio per i mezzi utilizzati per la raccolta differenziata, chiedono anche ai consiglieri di farsi parte in causa per spingere la Regione a valutare il regime di cassa integrazione straordinaria. Non tutti i lavoratori di Switch e delle cooperative “Il Giglio” e “Maris”, infatti, sono impiegati in servizi appaltati da Amiu: la maggior parte dei lavoratori si occupa di appalti con Aster (partecipata del Comune di Genova per le manutenzioni), derattizzazione e pulizia degli ospedali, raccolta dei rifiuti in altri Comuni del genovesato e non sarebbe garantita dalla clausola sociale dei nuovi bandi per il servizio già annunciati dal presidente di Amiu, Marco Castagna.

“Speriamo che la cassa integrazione non sia necessaria- dice Danilo Causa, Fit-Cisl– anche perché sappiamo che i versamenti iniziano ad arrivare con 5-6 mesi di ritardo rispetto all’attivazione”. La necessità della cig, comunque, potrà essere valutata solo in seguito alla nomina di un nuovo amministratore della società (nelle ultime ore sembra essere emerso l’interessamento di un parente dei proprietari arrestati mercoledì scorso) o di un commissario straordinario.


di Simone D’Ambrosio, giornalista

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