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Turchia, il giorno dopo l’attentato coprifuoco e blocco dei social

Nel terribile attentato a una stazione degli autobus di domenica hanno perso la vita 37 persone e sono rimaste ferite 125

Pubblicato:14-03-2016 10:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

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Foto Reuters

Foto Reuters

ROMA  – Dopo il terribile attentato a una stazione degli autobus di domenica, in cui hanno perso la vita 37 persone e sono rimaste ferite 125, Ankara prende le misure per reprime il terrorismo ‘interno’. Dalle prime ricostruzioni rese note dagli investigatori i due kamikaze – tra cui una donna – che si sono fatti esplodere in un auto, apparterrebbero al Pkk, il Partito dei lavoratori curdo, bandito da anni con l’accusa di “terroristico”. Pertanto le autorita’ ieri hanno ripristinato il coprifuoco in due distretti della Turchia sud orientale, a maggioranza curda: il primo e’ scattato alle 22 e il secondo a mezzanotte ora locale, rispettivamente nelle citta’ di Yuksekova (nella provincia di Hakkari) e Nusaybin (in quella di Mardin). Come riportano le fonti di stampa turche, la misura e’ stata imposta a causa “dell’escalation di attivita’ terroristiche nella regione” e per “assicurare l’incolumita’ dei cittadini”, come si legge in un comunicato. Il coprifuoco, inoltre, dovrebbe facilitare alle forze di sicurezza le operazioni contro i militanti del gruppo. In entrambi i distretti il coprifuoco era scattato gia’ dalla fine dello scorso anno, mentre operazioni di anti-terrorismo si erano appena concluse nelle citta’ di Cizre, Silopi e Indil (nella provincia di Sirnak), e a Silvan e Sur, provincia di Diyarbakir, tutte poste sotto un lungo assedio da parte dell’esercito.

Anche nella provincia di Sirnak la misura verra’ ripristinata, ma a partire dalle 23 di oggi, secondo fonti governative riprese dall’Anadolu News Agency. Subito dopo l’attentato le autorita’ turche, oltre a vietare a radio e televisioni di trasmettere video e immagini dell’esplosione, hanno anche bloccato l’accesso ai social media, tra cui Facebook e Twitter. La decisione e’ arrivata dalla Corte penale di Golbasi – come riferisce la testata turca Hurriyet Daily News – per contrastare la condivisione di foto da parte degli utenti del luogo dell’attacco. Infine, ad Ankara e’ stata temporaneamente chiusa anche la stazione di Kizilay, arteria fondamentale per il traffico cittadino in quanto punto di incontro di quattro delle sei linee della Capitale.


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