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Al Tribunale di Roma apre la ‘Sala Aurora’ per le vittime di violenza

Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print https://www.youtube.com/watch?v=wx8mJDLhGBk&feature=youtu.beROMA - Si chiama 'Aurora' la nuova sala d'attesa del

Pubblicato:14-02-2019 17:51
Ultimo aggiornamento:14-02-2019 17:51

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https://www.youtube.com/watch?v=wx8mJDLhGBk&feature=youtu.be

ROMA – Si chiama ‘Aurora’ la nuova sala d’attesa del Tribunale di Roma interamente dedicata alle vittime di violenze, soprattutto donne e minori. Un luogo protetto e a distanza dove le vittime potranno sentirsi al sicuro e testimoniare o presenziare non stando a stretto contatto con i loro ‘carnefici’.

La Sala Aurora è stata inaugurata oggi pomeriggio dal presidente del Tribunale di Roma, Francesco Monastero, alla presenza della presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, Alida Montaldi, del Prefetto di Roma, Paola Basilone, e del Garante per l’Infanzia del Lazio, Jacopo Marzetti.


Uno spazio comodo e colorato, pensato per le donne e i bambini, con divanetti, tavoli, e due schermi tv, arredato dai giovani studenti del liceo Talete e del San Francesco di Roma, durante il percorso di alternanza scuola-lavoro.

“L’idea di creare la Sala Aurora è nata nell’ambito del tavolo interistituzionale a cui partecipano le varie forze di Polizia di Stato, i Carabinieri, la Prefettura, l’avvocatura e, naturalmente, tutte le varie associazioni antiviolenza- spiega alla Dire il presidente Monastero- Un laboratorio di idee in continua evoluzione, che serve proprio per confrontarsi su questo fenomeno particolarmente odioso e trovare insieme i meccanismi per risolverne le problematiche”.

In prospettiva, si potrà poi rendere testimonianza direttamente dalla Sala “con un sistema di videoconferenza che la collegherà con tutte le aule del tribunale”.

L’iniziativa, precisa Monastero, è “in linea con la direttiva Ue 29 del 2012” che “suggerisce agli Stati membri di trovare degli spazi protetti” per dare, soprattutto alle vittime più vulnerabili, “la possibilità di attendere il processo o di avere dei percorsi non condivisi con i teste e gli altri”.

Un particolare grazie all’impegno dei giovani: “Gli studenti hanno anche sviluppato un percorso dedicato in attesa che vada a regime il sistema della videoconferenza per evitare contatti tra la Sala Aurora e l’aula del dibattimento”.

Progetto promosso e realizzato grazie al preside del liceo ‘Talete’, Alberto Cataneo, e coordinato sul campo dalla professoressa Maria Gabriella Di Stefano e dalla giudice Marisa Mosetti.















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SALA AURORA, MONTALDI: INIZIATIVA FRUTTO DI SINERGIA

“Dal punto di vista simbolico è un’iniziativa molto significativa di cui essere orgogliosi in tempi in cui non è facile ricavare spazi e risorse, neppure per iniziative che possono sembrare contenute come questa. Anche il fatto che la sala è stata arredata dagli studenti ha un valore simbolico che ha la sua importanza, per una giusta continuità tra le energie che si spendono all’interno degli uffici giudiziari e quelle che spendono privati cittadini per la valenza educativa della partecipazione ad un’iniziativa del genere, per la sinergia che si crea anche dal punto di vista delle relazioni personali”. Così all’agenzia Dire la presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, Alida Montaldi, a margine dell’inaugurazione della Sala Aurora dedicata alle vittime di violenza al Tribunale di Roma.

“Mentre ci rallegriamo di questa piccola ma significativa iniziativa- aggiunge la presidente Montaldi- dobbiamo invece essere particolarmente preoccupati dell’aumento esponenziale di questo tipo di disagio intrafamiliare, che è decisamente cresciuto nel nostro territorio e che è particolarmente odioso e pericoloso”.

Un fenomeno, quello della violenza, “spesso contenuto all’interno delle mura familiari”, che non consente di arrivare in tempo”.

Anche da questo punto di vista, quindi, conclude Montaldi, “è importante un agire sinergico, in rete, tra vari uffici giudiziari, come sta accadendo per tutti i tribunali del distretto in questo momento” e “anche tra uffici giudiziari, autorità giudiziarie e cittadinanza attiva”.

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