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Migranti, Boldrini: ‘Lesbo chiama Schengen’, ecco il grido d’allarme della Grecia

"Se dovessi racchiudere in un motto il senso

Pubblicato:14-02-2016 11:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:58

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Boldrini a Lesbo

“Se dovessi racchiudere in un motto il senso della mia visita a Lesbo, approdo di migliaia persone che fuggono con famiglie e bambini piccoli dalla guerra e dalla violenza, direi ‘Lesbo chiama Schengen‘. Cosa significa? Semplicemente che da quest’isola si sta levando un grido d’allarme forte e chiaro e la risposta che arriverá dagli altri paesi dell’Unione europea condizionerà il futuro del nostro continente”. Lo scrive su facebook la presidente della Camera, Laura Boldrini, che posta alcune foto della sua visita sull’isola greca.

Se la Grecia verrà esclusa dall’area Schengen come qualcuno sta proponendo, perchè dalla penisola ellenica entra la gran parte dei richiedenti asilo che raggiungono il suolo europeo- aggiunge-, l’Europa stessa naufragherá avendo perso la bussola dei suoi valori e accettando di non rispettare le regole che si è data nei suoi trattati. Sono arrivata qui accompagnata dal Vicepresidente del Parlamento greco Anastasios Kourakis e dal Viceministro dell’interno Jannis Moutzalas. Sull’isola tanti volontari accorsi da tutte le parti del mondo, cosi come uomini e donne di varie guardie costiere, inclusa quella italiana da sempre in prima linea nel salvataggio di vite umane”. “Sulla spiaggia di Skala- prosegue- ho indossato uno dei tanti salvagenti usati per la traversata. Credo che questo rappresenti oggi il simbolo della salvezza per il Vecchio Continente, una possibilitá che Lesbo offre a tutti gli stati membri dell’Unione europea di uscire dal vicolo cieco dei muri e della chiusura delle frontiere”. “Ho anche voluto dire grazie a Emilia Kamvysi (83), Mariza (85) e Stratia (90) Maurirapitos – le signore ritratte in una foto che ha fatto il giro del mondo mentre allattano il neonato di due profughi siriani arrivati stremati a Lesbo. Questo semplice gesto di umanitá è valso loro la candidatura al Premio Nobel”, conclude Boldrini.


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