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Roma, la retromarcia di Virginia Raggi: “Alla Caritas le monete di tutte le fontane della Capitale”

ROMA - Il denaro raccolto nella Fontana di Trevi a Roma resterà alla Caritas diocesana. Anzi, anche le monete raccolte

Pubblicato:14-01-2019 16:58
Ultimo aggiornamento:14-01-2019 16:58
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ROMA – Il denaro raccolto nella Fontana di Trevi a Roma resterà alla Caritas diocesana. Anzi, anche le monete raccolte nelle altre fontane della Capitale saranno destinate all’organismo caritativo diocesano, per un totale approssimativo di 200.000 euro aggiuntivi. Lo ha assicurato a ‘L’Osservatore Romano’ la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

“La Caritas e tutte le migliaia di persone assistite dai suoi operatori- spiega- possono stare tranquille. Garantisco io, in prima persona, che non verrà mai meno il contributo di questa amministrazione. Per quanto riguarda le monetine, confermo che resteranno a disposizione delle attività caritatevoli dell’ente diocesano. Nessuno ha mai pensato di privare la Caritas di questi fondi. L’ente diocesano svolge un compito importante per tanti bisognosi e per la città di Roma che vuole continuare a essere la capitale dell’accoglienza dei più deboli”.

Tecnicamente, la questione sollevata dall’articolo di ‘Avvenire’ circa la destinazione delle monetine raccolte nella storica fontana della Capitale sarà risolta in questo modo: spetterà all’Acea il compito della raccolta e della quantificazione delle monete. Sottratto il compenso per questa attività – si calcola circa duemila euro – in virtù di un apposito protocollo i fondi saranno trasmessi alla Caritas diocesana.


La sindaca questa mattina, lunedì, ha contattato la presidente di Acea, Michaela Castelli, la quale ha assicurato il suo appoggio a tale soluzione. Si supererà così l’obbligo imposto dalla Ragioneria generale di far transitare l’importo delle monete nel bilancio comunale, che aveva condotto, secondo quanto spiegano dal Campidoglio, alla sospensione della convenzione con la Caritas.

Dovrebbe dunque chiudersi così una vicenda la cui gestione non è stata certo felice. Sarebbe sicuramente bastata una comunicazione più chiara con la stessa Caritas per fermare sul nascere qualsiasi malinteso.

“Lo scorso dicembre- afferma Raggi- abbiamo approvato una memoria di Giunta che è stata mal interpretata. Si tratta di un atto amministrativo dovuto alla necessità di raccogliere e quantificare le monetine che i turisti lanciano, non solo nella fontana di Trevi ma anche in altre fontane monumentali di Roma. Un atto amministrativo che ha il fine di portare ordine e trasparenza. Ora, invece, i turisti e cittadini finalmente sapranno quanto viene raccolto e a chi viene destinato. E lo saprà anche la Caritas che potrà programmare più facilmente le proprie attività di beneficenza. Addirittura – è questa la notizia – avrà più fondi”.

La sindaca tiene a ribadire che l’amministrazione intende continuare la collaborazione con tutti gli enti ecclesiali: “Credo che le parrocchie rappresentino un baluardo importante per la tenuta del territorio. Spesso le parrocchie e i centri di volontariato rappresentano le frontiere all’interno della città, il luogo in cui ci si confronta e si cresce insieme”.

“È evidente- aggiunge- che il terzo settore vada tutelato e incoraggiato. A Roma abbiamo lanciato un’idea innovativa. L’abbiamo chiamata ‘family sitter’: si tratta di un servizio, che spero di poter avviare a brevissimo, a sostegno delle giovani famiglie. L’idea è poter contribuire per l’assunzione di una persona che assista le madri lavoratrici nei primi mesi di vita dei bambini. Per tante donne è un sostegno importantissimo. La famiglia è la base della nostra società”.

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