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Porno bug, falla nella navigazione in incognito di Chrome

Nella cronologia di Chrome resta memorizzato sempre l'ultimo sito visitato. Scoperto che il problema non è insito in Chrome, questo infatti funziona perfettamente sui sistemi Windows, ma nelle schede grafiche di Nvidia per i sistemi Mac

Pubblicato:14-01-2016 16:15
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:47

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chrome_incognitoROMA – Alzi la mano chi non ha tirato un sospiro di sollievo quando ha scoperto la modalità ‘navigazione in incognito’ di Chrome. Alzi la mano chi non ha esclamato ‘finalmente salvo’. Una funzionalità, quella della modalità navigazione in incognito, apprezzata non solo dai frequentatori di siti hot ma anche da tutti coloro che per esigenze di lavoro – o anche solo personali – preferiscono non lasciare tracce delle proprie navigazioni sui propri computer, o peggio ancora, su quelli condivisi.

Non tutto è oro però quel che luccica. Lo sa bene Evan Andersen, un giovane studente universitario di Toronto. Dopo aver navigato con Chrome, nella sua modalità in incognito, su alcuni siti pornografici, Evan ha pensato bene, quando è passato a giocare con il computer, di non aver lasciato tracce dei suoi passaggi ‘bollenti’. Ma, quando ha riaperto il browser, si è accorto che non tutta la cronologia era stata cancellata, l’ultimo sito, quello porno, era ancora lì in bella vista.

Prima un attimo di panico, poi, la voglia di scoprire cosa non aveva funzionato a dovere. Il problema non è comunque il sito pornografico, anche se la rete ha subito battezzato il bug di Chrome come “porno bug”. Nella cronologia del browser resta, infatti, memorizzato sempre l’ultimo sito visitato. Dopo verifiche e ricerche accurate lo studente ha così scoperto che il problema non è insito in Chrome, questo infatti funziona perfettamente sui sistemi Windows, ma nelle schede grafiche di Nvidia. In realtà a scoprire il perché del cattivo funzionamento della modalità ‘incognito’, è stata, poi, la stessa Nvida. L’azienda ha sottolineato che il bug non è insito nei suoi driver perché anche questi funzionano perfettamente sui sistemi pc risultando, invece, fallaci su quelli Mac. Il problema è quindi in Apple e nella sua compatibilità con lo stesso Chrome. Attendendo che la querelle si risolva meglio ricordarsi che, qualora si navighi con Chrome in modalità navigazione in incognito, ‘uomo avvisato mezzo salvato’.


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