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Minori, Frigi: “Internet rischioso e i genitori lo devono conoscere”

Cammino: Attenzione a cosa si pubblica

Pubblicato:13-12-2016 14:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:25

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Minori e webREGGIO EMILIA – “Internet è uno strumento abusatissimo. Lo utilizziamo molto ma lo conosciamo poco e i rischi sono grandi in particolare per i minori e per le persone fragili. Ecco perché bisogna imparare a usarlo”. A parlare è Veronica Frigi, avvocato e presidente della sede di Reggio Emilia di Cammino, la Camera nazionale degli avvocati per la famiglia e per i minorenni. “Non siamo certo contrari all’uso della Rete, è giusto che sia utilizzata, è un importante strumento di sviluppo, ma sul web tutti siamo a rischio perché non abbiamo nessun controllo sulle informazioni che vi immettiamo- continua Frigi- L’unica via sono i ricorsi alla giustizia ma non sono sufficienti e spesso si rischia l’effetto boomerang come abbiamo visto di recente con il caso di Tiziana Cantone”. Oggi alla Rete si affidano relazioni affettive e sociali, rapporti economici, culturali. Si apprende e si comunica su Internet.

Si ritrovano amici, si intessono relazioni. Si condividono in tempo reale emozioni, stati d’animo, eventi. Ma in Rete si nascondono anche molte insidie: dal cyberbullismo al rischio di banalizzazione di sentimenti e immagini, dalla pervasiva divulgazione alla perpetuazione dell’informazione fino all’adescamento. “I rischi sono grandi soprattutto per i minori, per le persone che non sono in grado di comprenderli o per quelle in condizione di fragilità tale da non riuscire a dire di no a un ‘gancio’ che arriva da Internet- aggiunge Frigi- Per capire quali saranno gli effetti reali sulla società ci vorrà del tempo, ma intanto non possiamo aspettare, dobbiamo imparare a conoscere questo strumento per usarlo in modo responsabile”.

Quale impatto hanno i social network sui minori? In che modo si può proteggere la loro identità all’interno delle nuove formazioni sociali? Quali sono le responsabilità sociali e giuridiche dei genitori? Sono alcuni dei temi affrontati nel convegno di Reggio Emilia. Prima di affrontare gli aspetti giuridici, con il sociologo Carlo Bordoni si è cercato di capire che cos’è questa nuova formazione sociale (la Rete) e quali sono i suoi risvolti sociali. “Se prima si giocava nel cortile sotto casa e i rischi erano limitati a quell’ambito spaziale, oggi si gioca in Rete dove non ci sono dimensioni spaziali ai rischi”, spiega Frigi.


Le influenze dell’uso di Internet su minori e gli effetti sul loro percorso di crescita, sulla loro personalità e identità è stata affrontata dalla psicotearapeuta Paola Re, specializzata in psicoterapia del bambino, dell’adolescente e della coppia. E infine gli aspetti giuridici sono stati discussi con Luca Ramponi, magistrato penale e tutelare del Tribunale di Reggio Emilia, da Monica Senor, avvocato del foto di Torino e da Davide Piazzoni, civilista del foro di Roma. “Spesso fare causa ha l’effetto opposto a quello che si vorrebbe e invece di sommergere il fatto, ad esempio la pubblicazione di un video imbarazzante, lo fa finire su tutti i giornali”.

Serve formazione. “Quando giocavamo in cortile, i nostri genitori ci davano alcune informazioni per stare lontani dai rischi, ci dicevano di ‘non parlare con gli sconosciuti’, ‘gioca solo con chi conosci’, ‘non attraversare la strada’, oggi bisogna fare la stessa cosa con i social”, spiega Frigi. Ma perché questo accada serve formazione sia per i genitori, “che devono conoscere e capire gli strumenti informatici che usano i figli”, sia per i ragazzi, “che anche se non riusciranno a capire cosa c’è dietro al sistema Internet, devono essere informati su quelle che possono essere le conseguenze di un uso non responsabile”.

(http://www.redattoresociale.it/)

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