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Scuola. I diari del maestro Lodi presentati a Firenze

La mostra “La scuola di Mario Lodi” è aperta al pubblico fino al 25 ottobre, a Firenze, nella Sala Spazi ex Circolo

Pubblicato:13-10-2015 05:51
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:38

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ROMA – La figura di un maestro e pedagogista italiano, che ha creato un nuovo modo di fare scuola e ha dato vita al testo collettivo, fino alla redazione del suo libro più famoso, “Cipì”. Questo, e non solo, è racchiuso nelle pagine del libro “Mario Lodi maestro” di Carla Ida Salviati, che verrà presentato il 15 ottobre alle ore 17 a Firenze (Sala Fabiani, Palazzo Medici Riccardi – via Cavour, 1). Seguirà un dibattito sulla figura e l’esperienza educativa dell’illustre pedagogista e dei suoi ragazzi. Interverranno Giovanni Biondi, Presidente dell’Indire, Juri Meda, ricercatore di Storia della Pedagogia, Università di Macerata, Salvatore Maugeri, insegnante del Movimento di Cooperazione educativa, Laura Lemmi, insegnante del Movimento di Cooperazione educativa, Gianfranco Staccioli, pedagogista e segretario generale CEMEA, Carla Ida Salviati, autrice del libro, giornalista ed esperta di Letteratura per l’infanzia.

maestro mario lodi

Il libro raccoglie i “diari” del giovane maestro Lodi nei primi anni del suo insegnamento a San Giovanni in Croce (1951-1956) e a Vho di Piadena (1959-1962). Nel testo vi si trova rispecchiata l’Italia del dopoguerra, la povertà delle classi popolari, i dubbi di un maestro che vede i suoi alunni lontani dal sapere e intimoriti dalla scuola; la costruzione di un modo diverso di fare didattica, fondato sull’ascolto dei bambini reali, dei loro bisogni, sull’osservazione e il confronto con la vita reale. Si descrive la nascita del testo collettivo, le esperienze del giornalino in classe (progettato, scritto e stampato dai ragazzi), l’incontro con i linguaggi della musica e della poesia e la descrizione della gestazione di “Cipì”, scritto insieme ai suoi ragazzi. E poi, la testimonianza della corrispondenza con i ragazzi di don Lorenzo Milani e la nascita del Movimento di cooperazione educativa. Alcuni capitoli del volume sono dedicati a un’ampia intervista al maestro in età giovanile, con un inserto fotografico di Lodi insegnante arricchito da foto dell’archivio privato di famiglia; una sezione del libro raccoglie le testimonianze sul maestro da parte di Tullio de Mauro, Francesco Tonucci e Cosetta Lodi, che illustra i progetti della Casa delle Arti e del Gioco fondata dallo stesso Mario Lodi nel 1989.


L’autrice del testo, Carla Ida Salviati, saggista, si occupa di scuola e di promozione delle lettura e di storia dell’editoria. Dal 2008 al 2014 ha diretto “La Vita Scolastica”, “Scuola dell’infanzia” e “Sesamo didattica interculturale”. La mostra “La scuola di Mario Lodi” è aperta al pubblico fino al 25 ottobre, a Firenze, nella Sala Spazi ex Circolo, (via de’ Ginori, 14 – ingresso libero, chiuso il mercoledì). Un percorso fotografico che testimonia, attraverso gesti, sorrisi e azioni, la vita quotidiana di una piccola comunità di bambini che, insieme al loro maestro, scoprono il mondo è la società. L’esposizione è promossa dall’Indire e curata dalla Casa delle Arti e del Gioco. Le foto esposte ritraggono i luoghi, i volti e l’ambiente di una realtà scolastica che ha contribuito in modo significativo al rinnovamento della pedagogia italiana e internazionale, aprendo nuovi orizzonti alle pratiche di insegnamento. Si tratta di un percorso visivo che racconta l’attualità di una didattica attiva e la visione di una scuola basata su valori positivi come la solidarietà, la cooperazione e la collaborazione, in cui ciascun bambino può sviluppare le proprie attitudini e intelligenze, le sue capacità espressive, creative e logiche. L’evento fa parte delle iniziative collaterali della mostra “Radici di futuro. L’innovazione a scuola attraverso i 90 dell’Indire”, aperta al pubblico, con ingresso libero, fino al prossimo 22 ottobre (mercoledì chiuso).

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