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Ipotesi referendum per bloccare le trivelle nel Mar Ionio

Oltre la protesta, il referendum. Si fa

Pubblicato:13-07-2015 09:11
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:26

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trivelle mar ionioOltre la protesta, il referendum. Si fa strada l’ipotesi della consultazione popolare contro le ricerche ed estrazioni petrolifere, soprattutto nel Mar Ionio, su proposta delle Regioni italiane. “Mercoledì, a Policoro, nella manifestazione No triv, mi farò interprete dell’esigenza di una consultazione popolare, per abrogare le norme che consentono attività legate agli idrocarburi sottomarini”. Ad Annunciarlo è il presidente del Consiglio regionale della Puglia uscente, Onofrio Introna, che come il governatore Michele Emiliano sarà in Basilicata il 15 luglio con il Gonfalone della Regione, a ribadire la ferma opposizione alle trivelle, confermata da anni dall’Assemblea pugliese.

Il progetto referendario è stato lanciato a tutti Consigli regionali dal Coordinamento nazionale No triv-Associazione a Sud, e l’Abruzzo ha già comunicato l’assenso di massima. Intanto, spiega Introna, “si tratta di un referendum abrogativo dell’articolo 35, comma 1 del decreto Sviluppo del 2012, che porta la firma del governo Monti, ma sotto tiro potrà finire quanto prima anche lo Sblocca Italia-Sblocca trivelle del governo Renzi”. Pur ampliando il divieto di attività petrolifere alle 12 miglia marine, lungo tutta la fascia costiera italiana, il decreto Monti del 2012 ha salvato i procedimenti già avviati a quel momento, di fatto validandoli.

“Il risultato- osserva Introna- è che si è affermato un divieto per il futuro, ma si è allo stesso tempo spalancata la porta alle istanze già presentate dalle multinazionali a quella data. Condivido l’esigenza di preservare tutti i mari e le coste italiane dall’impatto: Sicilia, Ionio e l’Adriatico dal Salento all’arco veneto-giuliano per difendere dalla marea nera le spiagge, il turismo, la balneazione, la pesca. Resta il fatto, inoltre, che attendiamo ancora da Bruxelles una moratoria dello sfruttamento degli idrocarburi sottomarini , ai quali tutta la Comunità dovrà attenersi”.


Di Mario Piccirillo – Giornalista Professionista

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