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Ue, Giovagnoli (Psd): “Negoziato lento, necessario accelerare”

SAN MARINO - Per voce di Gerardo Giovagnoli, responsabile delle

Pubblicato:13-06-2017 10:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:20

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SAN MARINO – Per voce di Gerardo Giovagnoli, responsabile delle relazioni internazionali del Psd, il Titano sostiene la necessità di spingere l’acceleratore sul negoziato in corso con l’Ue, e lo fa dalle colonne di un quotidiano di Andorra, Paese partner di San Marino nelle trattative per l’accordo di associazione. Ospite nei giorni scorsi, su invito dell’ex primo ministro del piccolo Stato, Jaume Bartumeu, e del suo partito, Sdp- Social democrazia e progresso- Giovagnoli insieme ad altri colleghi sammarinesi del Psd e del Ps, ha partecipato a un incontro informale, come spiega lui stesso, per uno scambio di opinioni “su una sfida comune tra San Marino, Andorra e Monaco“, ovvero la negoziazione di un accordo di associazione con l’Unione Europea. Per l’occasione è stato intervistato da “Bondia”, quotidiano on line di Andorra proprio su questo tema, a cui ha chiarito obiettivi comuni e le differenze della negoziazione tra i rispettivi Paesi. Se per San Marino infatti la libera circolazione delle merci “non dovrebbe porre dei grandi problemi“, spiega, il punto debole comune ad Andorra è rappresentato piuttosto dalla “gestione della circolazione delle persone, perché la limitatezza del territorio– chiarisce- fa sì che non possiamo essere completamente aperti“. Una soluzione possibile per entrambi i piccoli Stati, suggerisce il responsabile delle relazioni internazionali del Psd, potrebbe essere quella di seguire l’esempio del Liechtenstein che “ha risolto la questione attraverso la definizione di un numero massimo di persone che possono entrare in un anno”. Questa è di fatto una proposta che “può essere accettata dall’Unione Europea“.

Giovagnoli storce il naso poi di fronte alla possibilità che il processo di negoziazione si protragga oltre al 2019 e riconosce che la lentezza del processo di analisi delle implicazioni dell’accordo. “Ci sono montagne di documenti da studiare e verificare– sottolinea- specialmente dal punto di vista istituzionale per capire come incorporare la legislazione europea nei nostri sistemi giuridici”. E se la parte burocratica tende a rallentare tutto, al contrario “per San Marino è importante accelerare per ottenere i benefici dell’accordo”, puntualizza l’intervistato che aggiunge come questo possa non valere invece per Andorra e Monaco. L’accelerazione del negoziato per il Titano è importante, chiarisce Giovagnoli, rispetto agli effetti sull’economia reale. “A differenza di Andorra- spiega- a San Marino il tasso di disoccupazione è tra il 7% e l’8% e necessitiamo di rilanciare il flusso economico, e sicuramente questo può essere facilitato da un accordo con l’Unione Europea, non ci possiamo legare solo all’Italia”. E se ad Andorra l’avvicinamento alla Ue non è un obiettivo unanime, Giovagnoli illustra come il percorso sul Titano nella passata legislatura sia stato condiviso in un tavolo comune con tutte le forze politiche e rappresentanti sociali ed economici. “Il governo attuale invece- lamenta- ha escluso dal tavolo l’opposizione, e ha mantenuto solo i rappresentanti del mondo economico e i sindacati“. Ma ciò che più contesta all’attuale governo è la mancanza di confronto con la popolazione, tra cui “c’è molta sensibilità rispetto al concetto di sovranità”. Infine, ipotizza che la decisione finale si prenderà attraverso un referendum nazionale. E rispetto alle paure di perdita di sovranità, Giovagnoli rassicura: “Oggi noi teoricamente siamo fuori dalla Ue, però dobbiamo in ogni caso assumere molta della sua legislazione– spiega in ultimo- quindi sicuramente sarà meglio arrivare ad un accordo e potere dire la nostra, rispetto a quello che dobbiamo o meno incorporare nella nostra legislazione”.


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