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Terrorismo, espulso tunisino: aveva fornito scheda telefonica ad Amri

Con questo rimpatrio, il 42mo del 2017, salgono a 174 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi

Pubblicato:13-05-2017 12:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:13

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ROMA – Un cittadino tunisino 36enne, irregolare sul territorio nazionale che dimorava nella provincia di Catania, è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale. Come si legge in una nota del Viminale, “il tunisino è emerso all’attenzione delle indagini investigative, svolte dalle DIGOS di Roma e di Catania, per i contatti avuti in Italia con il noto attentatore di Berlino Anis Amri”.

Inoltre, “è stato accertato che il cittadino espulso aveva fornito ad Amri, all’uscita dal Centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta, una sua utenza mobile italiana, utilizzata da Amri nel giugno/luglio 2015, e aveva altresì mantenuto contatti con lui anche dopo il trasferimento di Amri a Latina e poi in Germania”. La capillare analisi del traffico telefonico sulle utenze a lui intestate, ha inoltre evidenziato “contatti con soggetti di orientamento radicale, consentendo di rilevare, lo scorso 30 aprile, il suo repentino allontanamento dal catanese per raggiungere in Francia una connazionale che gli avrebbe dovuto fornire le risorse economiche per attraversare il confine clandestinamente”.

Rintracciato lo scorso 2 maggio a Torino e trattenuto nel Centro permanente per rimpatri Brunelleschi, è stato rimpatriato, con accompagnamento in Tunisia, con un volo decollato dall’aeroporto di Caselle.


Con questo rimpatrio, il 42mo del 2017, salgono a 174 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel paese di provenienza dal gennaio 2015 ad oggi.

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