NEWS:

Martina stoppa Vargiu sul cavallo anglo-arabo: “Costi troppo alti per il libro genealogico”

CAGLIARI - "Il tentativo di separare

Pubblicato:13-05-2015 12:27
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:19

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

cavallo CAGLIARI – “Il tentativo di separare la gestione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo dalla gestione degli altri libri genealogici, si porrebbe in contrasto con una corretta gestione delle economie di scala, conducendo inevitabilmente ad un aggravio burocratico e aumenti di costo per gli allevatori”. Risponde così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, all’interrogazione del deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu che aveva chiesto al Governo di “ricondurre ad una ‘governance’ sarda la gestione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo, mediante l’affidamento della tenuta del libro genealogico alla competente associazione nazionale della razza e la relativa concessione della banca dati”.

Secondo il deputato sardo l’Anacaad, “l’unica associazione di allevatori di cavalli anglo-arabi e derivati che ha sede in Sardegna, dove è presente la quasi totalità dell’allevamento dell’anglo-arabo, è in possesso di tutti i requisiti previsti dalle norme nazionali e comunitarie vigenti per la tenuta del libro genealogico” mentre “negli ultimi dieci anni, la gestione dell’anglo-arabo da parte dell’ente affidatario del libro si è rivelata insufficiente e inadeguata rispetto alle reali esigenze dell’allevamento”.

Nella sua risposta il Ministro chiarisce come “il decremento numerico della razza anglo-araba, cui fa riferimento l’interrogazione, non possa essere ricondotto ad una presunta carenza di politica selettiva da parte del Ministero, bensì alla più generale crisi che ha colpito il comparto ippico.


Riguardo al presunto ‘utilizzo indiscriminato’ delle migliori linee della razza anglo-araba per la produzione di soggetti di razza da sella italiana finalizzati quasi esclusivamente al salto degli ostacoli- conclude Martina- rilevo come queste attività non possano che essere rimesse alla libera iniziativa degli allevatori”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it