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Fabbisogno, Csu: “Decreto depotenzia aziende Stato”

SAN MARINO - Una proposta incompleta e

Pubblicato:13-04-2016 16:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:34

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Palazzo Pubblico San MarinoSAN MARINO – Una proposta incompleta e votata alla esternalizzazione di molti servizi pubblici: pollice verso per il decreto del fabbisogno della Pa da parte dei direttivi delle Federazioni Pubblico impiego di Csdl e Cdls. In una nota, le sigle riunite nella Csu bocciano il documento dell’esecutivo si dicono preoccupate per la parte su numeri e qualifiche. In particolare, “la proposta appare incompleta– spiegano- riguardo alla definizione del fabbisogno di interi settori“, quindi Polizia Civile, Università, Istituto musicale, trasporti, Poste. Inoltre, “in altri settori e specialmente nelle Aziende dei servizi e di produzione- proseguono- si nota la scelta di depotenziare e destrutturare le sezioni operative, scelta che lascia intendere la filosofia di fondo che permea il provvedimento, e cioè un aumento delle attività da esternalizzare e privatizzare“.

Una pratica che, sottolinea la Csu, non porta economie e sulla cui strada “il governo è intenzionato a procedere”. In sostanza, anche se Csdl e Cdls riconoscono la necessità di procedere con nuove regole e nuovi organici, “tale documento- sottolineano- non può essere il cavallo di troia per imporre una visione sbagliata di Pubblica amministrazione”. Perché “l’impostazione proposta negli organigrammi delle Aziende di Stato- prosegue la nota- non farà altro che impoverire ulteriormente il mercato del lavoro interno a favore di imprese che utilizzano quasi esclusivamente personale non residente”. Su questi temi, infine, venerdì 15 aprile inizierà un ciclo di assemblee tra i pubblici dipendenti.


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