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Latte, Rosati: “Incontrata filiera, al lavoro per promuovere prodotto del Lazio”

ROMA - "Oggi abbiamo incontrato tutta la filiera del latte ovino e caprino, dalle associazioni dei produttori ai trasformatori. L'incontro,

Pubblicato:13-02-2019 18:56
Ultimo aggiornamento:13-02-2019 18:56

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ROMA – “Oggi abbiamo incontrato tutta la filiera del latte ovino e caprino, dalle associazioni dei produttori ai trasformatori. L’incontro, a cui hanno preso parte con me anche l’assessora regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, e il capo di Gabinetto, Albino Ruberti, è stato utile e ha fissato obiettivi a breve, medio e lungo termine”. Così Antonio Rosati, presidente di Arsial, l’Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, intervistato dall’agenzia Dire sulla questione del latte e delle proteste che nei giorni scorsi hanno visto scendere in strada i produttori sardi e che hanno visto coinvolto in qualche modo anche il Lazio.

“Innanzitutto- ha aggiunto Rosati- il tavolo delle associazioni dei produttori e i trasformatori ha riconosciuto alla Regione Lazio la tempestività e l’impegno su questo problema. Come Arsial faremo iniziative di promozione per sostenere la qualità del latte del Lazio e dei suoi prodotti, oltre a una adeguata comunicazione, per esempio nelle scuole con il progetto ‘Sapere i sapori’, per instaurare una grande alleanza tra i produttori e i consumatori basata sulla qualità del latte del Lazio”.

Al tavolo “è emersa una critica alla gestione del Consorzio del pecorino romano che però vede una regia in Sardegna. Nella nostra regione il panorama è migliore, perché qui c’è già un sistema per cui ad alcuni pastori viene pagato il latte sulla base del principio della qualità- ha spiegato Rosati- e questo consente ad alcune aziende che lavorano bene di ricavare qualche centesimo in più. A oggi, la media del prezzo del latte nel Lazio è di circa 80-85 centesimi al litro”.


Il presidente Arsial ha poi spiegato che “abbiamo istituito una commissione paritetica che ci consentirà di sviluppare al massimo il concetto tracciabilità e qualità del prodotto, in modo che il consumatore possa distinguere il latte della regione Lazio. Questo- ha detto ancora Rosati- porterà a un disciplinare con delle etichette che permetteranno di riconoscere il prodotto”.

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