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Cagliari, giovani imprenditori cercasi: Al via il bando “Tatent Up”

Previsti corsi e formazione anche all'estero

Pubblicato:13-02-2018 14:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:28
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CAGLIARI – Creare una nuova generazione di imprenditori capace di confrontarsi con i mercati internazionali e con le nuove tendenze economiche, incentivando la creazione di nuove imprese in Sardegna. Nasce con questo obbiettivo il programma “Entrepreneurship and back”, che entra nel vivo con il bando “Talent up”, pubblicato ieri dall’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro. Il bando, rivolto a laureati e studenti iscritti a percorsi di studio universitari che abbiano sostenuto almeno il 75% degli esami previsti dal piano di studi (nati in Sardegna o residenti nell’isola da almeno 5 anni) è stato illustrato nel dettaglio questa mattina, a Villa Devoto, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, accompagnato dal direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, dal direttore del servizio Progetti su base regionale e comunitaria dell’agenzia, Luca Spissu, e dai direttori generali del Crp, Gianluca Cadeddu, e di Sardegna Ricerche, Giorgio Pisanu.

“Talent up”, finanziato con 7 milioni di euro suddivisi in tre anni, si articola in quattro fasi: dopo la selezione dei partecipati, il bando entra nel vivo con il “pre-treatment”, fase formativa preliminare che si svolgerà in Sardegna. A seguire, il “treatment”, la fase principale che si svolgerà all’estero. Infine, il “back”, la fase di rientro. La prima fase è cominciata con la pubblicazione dell’avviso di selezione dei partecipanti (il bando è online nella sezione Aspal/ avvisi pubblici), con le domande che potranno essere presentate fino al 15 marzo 2018. L’ Aspal si occuperà quindi dell’istruttoria e verifica dei requisiti di ammissibilità : l’elenco con i primi 150 candidati sarà poi trasmesso a una società esterna che si occuperà di un ulteriore selezione per identificare 50 candidati che che parteciperanno al progetto vero e proprio. La seconda fase, che si svolgerà a Nuoro, si concentrerà sulla formazione: i 50 candidati parteciperanno a una serie di corsi in aula, interamente in inglese, che dureranno 26 giornate, incentrate su marketing e strategia d’impresa. Si passa dunque alla terza fase, il cuore del progetto, diviso in due momenti e che si svolgerà all’estero per una durata totale di 12 settimane: il primo blocco, prevede un “immersione” di 4 settimane in uno dei primi 20 ecosistemi imprenditoriali a livello mondiale, ancora da individuare (nella lista ci sono tra gli altri la Silicon Valley, Tel Aviv, Pechino, New York e Seattle), con workshop e seminari interattivi. Il momento successivo è finalizzato alla trasformazione dell’idea imprenditoriale: previste 8 settimane di lezioni e seminari tenuti da esperti accademici e imprenditori, sempre all’estero. L’ultima fase del bando riguarda il rientro in Sardegna. Il programma prevede l’accompagnamento attraverso percorsi individuali di screening dell’idea imprenditoriale, e di orientamento verso gli strumenti regionali più idonei per la creazione d’impresa. 

Tre le possibilità : il programma “Insight”, attraverso il quale gli aspiranti imprenditori potranno beneficiare di un mini voucher e potranno contare di un “incubatore” a loro scelta: il “voucher startup”, per l ‘avvio di una sturt up innovativa; il bando “Nuove imprese innovative” e il Fondo venture capital: chi riuscirà a realizzare un prototipo e a testare un valido modello di business potrà sviluppare la sua iniziativa attraverso le risorse finanziarie messe a disposizione. “Non c’è niente di simile in Italia e penso neanche in Europa, è un progetto totalmente sperimentale- sottolinea Pigliaru-. Un giovane talento che nasce in un’area del mondo dove ci sono pochi imprenditori, ha meno probabilità di sfruttare il suo potenziale. Ma abbiamo in Sardegna molti imprenditori bravissimi e vogliamo sviluppare un circolo virtuoso”. Sottolinea Pigliaru: “In tutta la Sardegna si parla di disoccupazione giovanile, questo è anche un intervento per incoraggiare i giovani, non soltanto a cercare un posto da lavoratori dipendenti, ma anche, quando ne hanno la propensione, a fare impresa”.


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