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Cinghiali nell’inceneritore a Reggio Emilia, l’opposizione attacca: “Danno erariale”

Polemiche a Reggio Emilia per una battuta di caccia la cui l'organizzazione ha mostrato diverse falle, dal recupero delle carcasse all'assenza del macellaio di turno

Pubblicato:12-12-2016 17:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:25

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REGGIO EMILIA – Di 19 cinghiali abbattuti durante una battuta di caccia, 17 sono finiti bruciati nell’inceneritore anzichè finire in tavola. Abbattuti al mattino presto, i corpi sono stati recuperati solo a tarda sera. E così l’Ausl, per ragioni igieniche, ha ordinato che venissero incenerite. E’ successo a Reggio Emilia e ora la Lega nord va all’attacco e grida allo “spreco”. Di più, al “danno erariale per la Provincia”, dal momento che “diciassette carcasse destinate alla vendita sul mercato alimentare” sono invece finite al rogo. La battuta di caccia in questione si è svolta lunedì scorso sulle colline tra Baiso e Roteglia e a ordinare di bruciare i cinghiali è stata appunto l’Ausl dopo i controlli sanitari di routine. “Ritengo questo uno spreco gravissimo, che comporta un serio danno erariale per la Provincia, che ha, evidentemente, sbagliato qualcosa nel piano di controllo”, attacca il consigliere regionale leghista Gabriele Delmonte, chiedendo delucidazioni.

cinghiali“Per quale motivo le carcasse sono state recuperate solo la sera, se il piano ha avuto inizio al mattino presto? Forse i cacciatori sono andati al bar per brindare lasciando la vigilanza venatoria che tutti i cittadini pagano sul posto con solo due o tre conduttori di cani (perché avevano perso gli ausiliari) a recuperare i cinghiali abbattuti?”, prosegue Delmonte. Lo spreco, poi, è doppio, spiega Delmonte. Ci sono stati vigili provinciali, infatti, racconta, “impegnati fino a notte fonda pagati con straordinari, e il giorno successivo ancora, che hanno lavorato per eviscerare i cinghiali causa assenza del macellaio di turno, non avvisato per tempo e alle carcasse buttate in cenere”. E ancora: “Il trasporto a Brescia e lo smaltimento hanno rappresentato un ulteriore costo, anziché un guadagno per la distribuzione della carne sul mercato alimentare. Presenterò un’interrogazione alla Regione-  conclude l’esponente del Carroccio– per verificare se siano stati rispettati tutti i dettami previsti della legge o se sarebbe stato possibile evitare questo esborso che danneggia tutti i cittadini”.


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