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Caravaggio torna a Palermo. Ecco il ‘clone’ della Natività rubata nel 1969 e mai più ritrovata – FOTO

Un mistero lungo quasi cinquant'anni, un furto mai recuperato

Pubblicato:12-12-2015 13:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:42

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caravaggio_natività1Un mistero lungo quasi cinquant’anni, un furto mai recuperato tra i più celebri della storia dei beni culturali. La ‘Natività con i Santi Lorenzo e Francesco’ di Caravaggio sparì dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 e non fu mai più ritrovata. Oggi quel capolavoro perduto torna al suo posto grazie alla riproduzione realizzata dalla Factum Arte, società con base a Madrid specializzata nella realizzazione di repliche ad altissima fedeltà delle opere d’arte. Figlia di tecnologie all’avanguardia, oggi la ‘Natività’ del Terzo Millennio è stata collocata al posto dell’originale, l’altare maggiore dell’Oratorio palermitano, nel corso di una cerimonia che ha visto la presenza anche del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

IL PROGETTO – La nascita del progetto sulla ‘Natività’ si deve a una partnership tra Factum Arte e Sky Arts Production Hub che, sulle intricate trame della scomparsa dell’opera e sulla realizzazione della copia spagnola, ha prodotto il documentario ‘Operazione Caravaggio – Mistery of the Lost Caravaggio’ che andrà in onda su Sky Arte Hd a partire da gennaio 2016 con diffusione europea. Nel documentario si ripercorrerà la storia del dipinto dalla sua creazione fino al furto irrisolto. L’idea è quella di sostituire il capolavoro rubato a Palermo grazie a Sky, che ha chiesto a Factum Arte, società specializzata nella realizzazione di fac-simile pressoché perfetti delle opere d’arte, di riprodurre la ‘Natività’ di Caravaggio attraverso tecniche di stampa altamente innovative. La vocazione del laboratorio è quella di riprodurre il celebre dipinto grazie alle tecnologie più moderne, così da restituirlo al pubblico indipendentemente dalle sorti dell’opera originale. Grazie a un team composto da architetti, informatici e tecnici, il laboratorio sfrutta la potenzialità di strumenti tecnologici estremamente avanzati unita alle abilità manuali. Un progetto ambizioso capace di dare nuova vita alla ‘Natività’ che al tempo stesso apre un inevitabile confronto sulla possibilità di rendere eterna un’opera d’arte pur perdendone l’originale.

LA REALIZZAZIONE – La Factum Arte ha al suo attivo numerosi progetti di riproduzione di capolavori, ma si era finora misurata con repliche da oggetti ancora esistenti. Per ‘clonare’ l’opera di cui non si conserva l’originale, gli esperti della società spagnola hanno studiato i colori del ciclo pittorico di San Matteo in San Luigi dei Francesi, opere di autografia di Caravaggio, ma si sono basati anche sulle fotografie scattate da Enzo Brai subito prima del furto e su quelle conservate dall’Archivio dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (Iscr). La Factum Arte ha chiesto al prestigioso istituto romano 11 fotografie dell’opera scattate durante l’intervento di restauro eseguito dall’Iscr nel 1951 e 2 immagini di altrettante radiografie eseguite sul dipinto dai restauratori. In tutto, 13 immagini digitali ad alta risoluzione che hanno permesso di ricostruire il carattere della superficie della pittura e, in particolare, della pennellata netta e decisa di Caravaggio.


IL RESTAURO DEL 1951 E GLI SCATTI ISCR – L’Istituto, in occasione del restauro del 1951, aveva fotografato il dipinto producendo una documentazione in bianco e nero con foto d’insieme e alcuni dettagli ravvicinati. Di questa campagna fotografica sono tuttora conservati i negativi originali, ovvero lastre di vetro, misura 18×24, alla gelatina di bromuro. Sulla ‘Natività’ l’Istituto intervenne prima e dopo la chiusura della grande mostra su Caravaggio del 1951 al Palazzo Reale di Milano.

di Nicoletta Di Placido – giornalista professionista

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