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L’Istituto Superiore di Sanità: “Allarme morbillo, la situazione non è sotto controllo”

Lo dice Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), a margine della presentazione della tecnologia BlockChain in sanità.

Pubblicato:12-11-2018 11:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:46

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ROMA – La situazione del morbillo “è allarmante”, i casi di Bari “ci devono preoccupare. Come volevasi dimostrare, la situazione non è assolutamente sotto controllo”. Lo dice Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), a margine della presentazione della tecnologia BlockChain in sanità.

Una situazione che in Italia “s’e’ creata dal 1999- precisa il presidente- da quando il Parlamento ha abrogato l’obbligo d’iscrizione a scuola con il certificato di vaccinazione: una vera e propria bomba microbiologica”.


“I bambini che non si sono vaccinati nel 1999- prosegue Ricciardi- oggi hanno 18-19 anni e sono decine di migliaia. Vivono, si muovono, e il morbillo è un virus tra i più contagiosi che esistano”. Altrove la situazione e’ differente.

“Negli Usa il morbillo non esiste più, non ci sono più casi autoctoni”, sottolinea il presidente ISS spiegando che il risultato e’ stato raggiunto grazie alla “collaborazione di tutte le componenti della società: la scienza che ha messo a disposizione i vaccini e in alcuni Stati l’introduzione dell’obbligo. Scelte che servono per proteggere la popolazione e i bambini, come quello di 11 mesi che a Bari è gravissimo perché non si poteva vaccinare”.

In Italia questi bambini “non si possono vaccinare, perché ancora piccoli o perché hanno problemi di immunodepressi. Sono migliaia, abbiamo più di mille oncologici e più di 10mila immunodepressi. Se il Paese non si rende conto che questa battaglia va fatta in maniera convinta- termina Ricciardi- fenomeni di questo tipo ne continueremo a vedere tanti” .

RICCIARDI (ISS): ORA OBBLIGO PER OPERATORI SANITARI

“È arrivato il momento di prevedere l’obbligo vaccinale anche per gli operatori sanitari”. Lo dice Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), a margine della presentazione della tecnologia BlockChain in sanità. “Per tanti anni- sostiene Ricciardi- abbiamo esercitato un’attività di persuasione e informazione, ma se non si supera il 15-20% di vaccinati è chiaro che serve l’obbligo” .

Ci sono esempi positivi di alcune Regioni, “come l’Emilia Romagna che si è mossa in questo senso, ma credo che ora tocchi al resto del Paese”.

Secondo il presidente dell’Iss, i professionisti della sanità e quelli della scuola “non vivono la vaccinazione come dovrebbero, cioè come obbligo morale, ma come una costrizione”.

Quindi “non abbiamo più del 10-15%” di persone vaccinate in questi settori ma che possono prendere la malattia, “in media vanno in ospedale nel 40-50% dei casi e quando uno si prende il morbillo in età avanzata è una patologia complicata. Quello che si è verificato a Bari è emblematico”.

Sull’obbligo, ricorda Ricciardi, “c’è già una legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che obbliga il datore di lavoro e il lavoratore ad attuare le misure per la prevenzione dei rischi, e non c’è rischio più evidenze di quello della malattia. Quindi, a legislazione vigente, non serve altro che far rispettare la legge. Se ci fosse un intervento chiarificatore da parte dei ministeri competenti- conclude Ricciardi – sarebbe un contributo importante. Se non ti vaccini contro determinate patologie non puoi lavorare in reparti ad alto rischio, dove ci sono pazienti fragili. L’ospedale deve essere un luogo di cura, non di rischio”.

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