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Scontro a distanza Puppato-Anpi: “Folli, combattono per difendere il Cnel?”

La sezione di Montebelluna fa sapere che la senatrice non avrebbe mai richiesto la tessera. Lei: "Si sono incartati e non sanno più come uscirne"

Pubblicato:12-11-2016 14:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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anpi_bologna_referendumROMA  – Laura Puppato non ha chiesto la tessera dell’Anpi di Montebelluna, quindi non è mai stata espulsa: “Io ho chiamato e mi hanno detto che la mia tessera non sarebbe stata rinnovata. Ora si sono incartati e non sanno più come uscirne“.

Continua lo scontro a distanza tra l’Anpi di Montebelluna e Laura Puppato, senatrice del Pd. E’ di qualche ora fa la precisazione di Catia Costanzo Boschieri, presidente della sezione Anpi ‘Antonio Boschieri-D’Artagnan’ di Montebelluna: “Al direttivo di Montebelluna non è mai giunta richiesta di rinnovo della tessera Anpi da parte della senatrice Laura Puppato e come ovvia conseguenza nessun nostro direttivo o assemblea di sezione ha mai preso provvedimenti di espulsione”.

Una versione a cui l’ex presidente Sergio Brunello, sulla pagina Facebook della sezione, fornisce l’antefatto: “Laura Puppato, che conosco da più di 40 anni, a cui ho fatto la tessera Anpi ogni anno quando ero presidente della sezione, mi ha solo telefonato per chiedermi la tessera, io ho risposto che doveva chiederla alla nuova presidente di sezione Catia Costanzo Boschieri o al presidente provinciale Umberto Lorenzoni, spiegando che l’Anpi aveva deciso all’unanimità di impegnarsi per in no al referendum e che i soci non possono fare propaganda attiva per il sì“.


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Interpellata dalla DIRE, Puppato spiega: “La loro correzione è peggio del buco, confera la mia versione. Io non conosco Catia, non ci siamo sentite, non ho neanche il suo numero. Io ho chiesto il rinnovo a Brunello, come sempre, come da anni: ci si telefona e poi ci si vede al bar, in piazza, per la consegna della tessera. Quest’anno però, tra il 26 e il 27 maggio, a una precisa telefonata mi ha detto: ‘Sappi che l’Anpi non intende dare conferma a un tesserato come te che sta facendo campagna per il sì. Questa è la linea’”.

“Pochi giorni fa in un’intervista- aggiunge Puppato- la presidente Boschieri ha detto che se anche le avessi chiesto la tessere avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione a Lorenzoni (il presidente dell’Anpi di Treviso). Per dare la tessera a me? Con la mia storia? Ma siamo fuori di testa. Quando si è sparsa la notizia la cosa ha irritato alcuni circoli. Mi hanno chiamato dall’Anpi di Crespano e mi hanno detto: ‘Saremmo orgogliosi di averla come socia’. Si sono incartati e non sanno più come uscirne. Sto ricevendo proposte d’iscrizione da Bolzano a Catanzaro. Anche ieri a Treviso, al termine di un incontro, mi ha fermato la partigiana Tina Dall’Armi per esprimermi soldiarietà. E sto sentendo tanta gente schifata che vuole restituire la tessera e non si sente rappresentata”.

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Poi: “Io ci tengo alla tessera dell’Anpi ma a farmi trattare da deficiente non ci sto. Se me la danno bene, altrimenti se la tengano, non ci muoio. Non sto a pietire una tessera, non ne ho proprio bisogno. Loro, piuttosto, si mettano d’accordo con se stessi”. L’impressione, però, è che questo sia diventato un vicolo cieco: “Spero che Anpi torni in sé. Dicono che si possa votare sì, ma senza dirlo. Sarebbe ancora peggio, fuori da ogni logica umana. Siamo alla follia omicida”.

Infine, Puppato conclude: “I partigiani sono morti peraltro, per la libertà e la democrazia, non per difendere il Cnel, le Province o il bicameralismo perfetto. Tutta questa battaglia ha il sapore della rivalsa verso il governo“.

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