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Stop ‘affittopoli’, Raggi: “570 case Comune di Roma a canone mercato”

I contratti vigenti verranno revocati secondo la durata e le normative e poi riassegnati all'asta al miglior offerente.

Pubblicato:12-07-2018 14:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:22

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ROMA – Stop ad affittopoli, il Campidoglio procedera’ al riallineamento dei canoni di 570 appartamenti relativi al patrimonio disponibile, di cui la gran parte in Centro storico locati a cifre irrisorie – come 100 mq a Trevi a 210 euro al mese o 30 a piazza Navona a 13,5 euro – portandoli alle cifre di mercato con un aumento degli introiti stimato del 627%, passando da 1,1 a 7 milioni di euro. Ad annunciare l’approvazione della delibera di Giunta per la ridefinizione del piano di intervento sulle locazioni e’ stata stamattina in Campidoglio la sindaca di Roma, Virginia Raggi, insieme all’assessore al Patrimonio, Rosalba Castiglione e alla presidente della commissione Patrimonio, Valentina Vivarelli.

I contratti vigenti verranno revocati secondo la durata e le normative e poi riassegnati all’asta al miglior offerente.

Il maggior numero degli immobili presenti e’ nel I Municipio (240), seguito dal V (30) e dal XV (15). Dei quasi 600 appartamenti, 30 verranno assegnati al dipartimento Politiche sociali per essere usati nell’ambito dell’assistenza alloggiativa alle famiglie piu’ fragili.

Oggi, ha detto Raggi, “presentiamo un lavoro condotto in maniera certosina dall’assessorato e dalla commissione Patrimonio, un lavoro importante perche’ come avevamo promesso all’inizio del mandato avremmo ricominciato a portare ordine e legalita’ nella gestione del patrimonio del Comune di Roma. Oggi ne illustriamo una fetta, quella del patrimonio disponibile, ossia case e appartamenti che Roma da anni ha affittato a due lire”. Per fare alcuni esempi, ha continuato la sindaca, “abbiamo trovato un appartamento a Fontana di Trevi di 98 mq affittato a un canone di 210 euro al mese quando il prezzo di mercato e’ di 2.200, dieci volte di piu’. A corso Rinascimento ci sono 83 mq affittati a 160 euro quando il prezzo di mercato e’ di 1.800, a piazza Navona 30 metri piu’ 30 di terrazza addirittura a 13,50 euro con un canone di mercato stimato di 1.000 euro”.


Per Raggi “oggi diciamo con forza che l’era di affittopoli e’ finita. Con questa delibera, dopo un’indagine appartamento per appartamento, stiamo riallineando i canoni al prezzo di mercato perche’ vengano affittati al giusto prezzo e il ricavato andra’ a finanziare i servizi che Roma deve erogare tutti i cittadini. Da un incasso di 1,1 milioni di euro, quando sara’ completo il riallineamento dei canoni arriveremo a introitare circa 7 milioni di euro”. Per dare un’idea, “con 1 milione di euro si apre un asilo nido, si compra un bus o si possono rifare 2 km di manto stradale. Pensate quanta parte di servizi e’ stata negata con questa gestione scellerata fatta negli anni del patrimonio e delle casse capitoline”.

Questo lavoro non vuole penalizzare le persone ma ristabilire principi di legalita’ ed equita’

Del totale, “30 alloggi saranno sottratti a questa gestione e saranno assegnati al dipartimento Politiche sociali per essere destinati al Sassat, il servizio di sostegno alloggiativo per i nuclei fragili e il reinserimento sociale delle famiglie”, ha concluso Raggi, sottolineando che “questo lavoro non vuole penalizzare le persone ma ristabilire principi di legalita’ ed equita’, perche’ il patrimonio di proprieta’ del Comune e’ un bene che e’ stato svenduto e dimenticato, costituendo piccole sacche di privilegio agli occupanti a detrimento non solo delle casse capitoline ma di tutti i cittadini romani che avrebbero potuto usufruire di servizi che invece non hanno avuto. Questa e’ solo la prima fase del lavoro di assessorato e commissione, oggi tracciamo una linea e cominciamo a renderlo noto”.
La delibera prevede la valorizzazione e la messa a reddito di tutto il patrimonio disponibile di tipo abitativo attraverso l’applicazione di canoni di libero mercato con durata minima di 4 anni, previo esperimento della procedura di asta pubblica e aggiudicazione dell’immobile con il criterio del maggior rialzo rispetto all’importo posto a base. Ogni singola unita’ immobiliare interessata dal provvedimento sara’ quindi oggetto di stima sulla base del valore medio delle locazioni secondo quanto stabilito dalle tabelle Omi. In attesa dell’asta, per le occupazioni senza titolo si procedera’ alla richiesta dell’indennita’ di occupazione determinata secondo tali criteri.

I contratti di locazione con gli attuali inquilini saranno disdettati

Per Castiglione “oggi poniamo fine a uno scandalo. Procederemo alla disdetta dei rapporti contrattuali ancora in essere, ovviamente senza mettere nessuno in mezzo alla strada. Successivamente alla revoca di questi contratti metteremo a bando questi immobili tramite asta pubblica a cui potranno partecipare anche gli attuali conduttori. Si aggiudichera’ l’immobile chi fara’ l’offerta piu’ alta e a parita’ di condizione ci sara’ prelazione nei confronti dell’attuale conduttore”. Come ha raccontato l’assessore, “quando ho avuto l’opportunita’ di esaminare il lavoro che gia’ era stato svolto in parte precedentemente mi sono venuti i brividi. Non nascondo che la prima volta che ho avuto sottomano questo il patrimonio era il 2004, venni chiamata da Risorse per Roma per fare la consulenza e rimasi sconvolta, tant’e’ che dissi: ‘come si fa a fare una cartolarizzazione se prima non si mettono a reddito gli immobili di Roma?’. Siamo rimasti fermi giuridicamente e socialmente al 1972 per quanto riguarda il patrimonio”.
Successivamente, ha continuato Castiglione, “c’e’ stato un tentativo della Giunta Marino di riportare un po’ d’ordine all’interno dell’amministrazione, ma purtroppo la delibera non teneva conto della possibilita’ di distribuzione degli appartamenti sul libero mercato. Noi utilizzeremo il metodo previsto per legge, quindi gli immobili una volta rimasti vuoti verranno rimessi in asta, posti sul mercato con il valore di mercato determinati con i canoni medi dell’Omi e il nuovo conduttore sara’ colui che si aggiudichera’ l’asta al maggior rialzo. Questo per garantire la trasparenza e la possibilita’ a tutti di partecipare ed entrare come inquilino dentro il patrimonio di Roma immobiliare”.

Secondo Vivarelli, infine, “garantire trasparenza ed equita’ anche nella gestione del patrimonio disponibile di Roma Capitale e’ fondamentale. È un passo importante che i cittadini chiedevano da tempo. I maggiori introiti saranno reinvestiti in servizi”.

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