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Antartide, si stacca Larsen C: l’iceberg è grande come la Liguria

Si è staccata una massa di ghiaccio da 5.800 chilometri quadrati dal peso di un trilione di tonnellate e con uno spessore tra 190 e 210 metri

Pubblicato:12-07-2017 11:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:31

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ROMA  – Un iceberg grande come la Liguria si è staccato dalla piattaforma di ghiaccio Larsen C in Antartide. Lo annuncia il progetto Midas dell’università gallese di Swansea che da tempo segue la situazione.

Il distacco è avvenuto tra lunedì e oggi, giorno in cui è stato dato l’annuncio.

In febbraio i primi accenni del distacco

Quella che si è staccata è una massa di ghiaccio da 5.800 chilometri quadrati dal peso di “un trilione di tonnellate” e con uno spessore tra 190 e 210 metri.


Probabilmente, segnalano da Midas, prenderà il nome di A68 ed è uno dei più grandi mai registrati.

Sino ad oggi erano rimasti meno solo 4.5 chilometri di ghiaccio a tenere la porzione della piattaforma Larsen C ancorata all’Antartide.

La progressione della spaccatura aveva triplicato la propria velocità tra il 24 e il 27 giugno scorsi arrivando a oltre dieci metri al giorno, il massimo registrato.

Il 6 luglio scorso le rilevazioni il satellite Esa Sentinel-1 ha indicato come a causa di un rilascio di sollecitazioni accumulate in precedenza la fenditura si fosse ramificata, formando diverse punte di spaccatura che per i ricercatori potrebbero portare alla formazione di diversi iceberg più piccoli oltre al ‘gigante’ ormai separato dalla piattaforma.

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Il distacco finale – segnalano dal Midas project – è stato rilevato dallo strumento Modis del satellite Nasa Aqua che rileva immagini nell’infrarosso termico con risoluzione di un chilometro e sono state confermate dallo strumento Suomi Viirs sempre della Nasa.

Il distacco è causato dai cambiamenti climatici?

Il mega iceberg pesa più di un trilione di tonnellate (misura in uso nei paesi anglosassoni che equivale a mille miliardi di tonnellate, ndr) e stava già galleggiando prima della definitiva separazione che così non avrà un effetto immediato sul livello dei mari, precisano i ricercatori gallesi.

Però, sottolineano, l’evento oltre a far perdere alla piattaforma di ghiaccio Larsen C “più del 12% della sua area” modificherà per sempre il panorama della penisola Antartica.

Quanto accaduto è colpa dei mutamenti climatici, del riscaldamento del pianeta? Secondo i ricercatori è difficile dire se il distacco sia stato causato del riscaldamento antropico o dalla normale variabilità naturale, più probabilmente è il risultato di un insieme delle due cose.

Resta però che tutta l’Antartide occidentale si sta riscaldando velocemente. Quel che resta di Larsen C sarà però meno stabile e potrebbero verificarsi ulteriori distacchi. Benché il distacco sia “un evento naturale e non si sia a conoscenza di alcun legame con il cambiamento climatico causato dall’uomo, quanto accaduto mette la piattaforma di ghiaccio in una condizione davvero vulnerabile- spiega Martin O’Leary, glaciologo della Swansea University e membro del progetto Midas- ora si trova nel punto più arretrato del fronte del ghiaccio che si sia mai registrato. Continueremo a monitorare con grande attenzione eventuali segni che indichino come il resto della piattaforma possa essere diventato vulnerabile”.

“Nei prossimi mesi e anni la piattaforma di ghiaccio potrebbe sia gradualmente ricrearsi oppure potrebbe subire ulteriori distacchi che potrebbero alla fine portarla a collassare- spiega Adrian Luckman della Swansea University, ricercatore capo del progetto Midas- le opinioni nella comunità scientifica sono divise. I nostri modelli dicono che la piattaforma sarà meno stabile ma ogni futuro collasso resta ad anni o decenni da oggi” .

Rispetto al rischio di innalzamento del livello dei mari il ghiaccio di Larsen C che si è staccato è già in equilibrio idrostatico per cui fondendo non influisce sul livello dei mari o lo fa a livelli non significativi, ma se continueranno a staccarsi iceberg simili il ghiaccio su terra – che le piattaforme ‘frenano’ – potrebbe scivolare in mare e quello della calotta produrrebbe sì un innalzamento. “Abbiamo anticipato questo evento per mesi e siamo stati sorpresi di quanto tempo ci sia voluto perché la rottura attraversasse i pochi chilometri di ghiaccio rimasti- dice Luckman- Continueremo a monitorare sia l’impatto di questo evento di frattura sulla piattaforma di ghiaccio Larsen C che il destino di questo enorme iceberg”.

L’iceberg che si è staccato “è uno dei più grandi mai registrati e il suo progresso futuro è difficile da predirre- conclude il ricercatore capo del progetto Midas- potrebbe rimanere tutto d’un pezzo ma è più probabile che si spezzi in più frammenti. Una parte del suo ghiaccio potrebbe rimanere nell’area per decenni, mentre altre parti potrebbero scivolare verso acque più calde”.

 

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