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Scuola, Toccafondi: “Si torna a investire” GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

ROMA - "Dopo anni di tagli, finalmente, grazie a questo Governo si è tornati a investire sulla scuola.

Pubblicato:12-07-2016 15:45
Ultimo aggiornamento:12-07-2016 15:45

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ROMA – “Dopo anni di tagli, finalmente, grazie a questo Governo si è tornati a investire sulla scuola. Il paradosso è però che quest’anno ci sono stati 350 scioperi in più nel settore rispetto alla stagione passata. Un paradosso per cui abbiamo il dovere di dare delle risposte”. Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, durante una video intervista esclusiva all’agenzia DIRE.


Toccafondi ha ricordato, parlando della legge 107, “le 90mila assunzioni, più le 63mila previste dal concorso, i 200 milioni di euro investiti sul merito e la valutazione, l’alternanza scuola-lavoro” e gli altri provvedimenti contenuti ne ‘La Buona Scuola’. Provvedimenti che portano a “un radicale cambiamento che probabilmente il mondo della scuola ha ancora difficoltà a recepire, forse anche perchè c’è stato da parte nostra qualche errore di comunicazione e per questo siamo sempre pronti al dialogo”. Tuttavia, “per la prima volta, non è più tabù parlare di merito, di formazione e di alternanza scuola-lavoro e sempre per la prima volta vengono messi al centro i giovani. E non si può parlare di futuro- ha concluso il sottosegretario- se non si parla di giovani”.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: “SORPRESO DA RACCOLTA FIRME SINDACATI”

“I sindacati si sono sempre dichiarati favorevoli all’alternanza scuola-lavoro. Mi sorprende quindi che abbiano raccolto 2 milioni di firme per il referendum  in quattro punti”. Lo ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, durante una video intervista esclusiva all’agenzia Dire, a proposito della raccolta firme per il referendum che andrebbe ad abrogare 4 punti della legge 107 su La Buona scuola. Tra questi, quello relativo all’alternanza scuola-lavoro: “che andrebbe a eliminarne l’obbligatorietà. Ricordo quando l’alternanza fu introdotta la prima volta nella riforma Moratti e- ha sottolineato Toccafondi- non prevedeva il concetto di obbligo. Infatti nessuno la fece”.



ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: GLI SCETTICI SI RICREDERANNO

Quello degli Its, “è un percorso nato nel 2008 e concluso nel 2015, su cui noi puntiamo molto. L’81% dei diplomati ha trovato lavoro a dimostrazione che si tratta di un settore che funziona. Per questo ci crediamo e continueremo a crederci ancora di più in futuro”.

“Mi ricordo lo scetticismo generale quando nacquero nel 2008- ha aggiunto Toccafondi- c’è chi lo vedeva come uno sfruttamento dei ragazzi che si approcciavano al mondo del lavoro, e chi come una svendita della scuola alle imprese. Le stesse terminologie sono usate oggi per l’alternanza scuola-lavoro. Come gli scettici si sono ricreduti sugli Its, alle stesso modo si ricrederanno sull’alternanza. Alternanza che non è sfruttamento, non è svendita della scuola alle aziende, ma è scuola a tutti gli effetti. Se oggi chiudessimo gli Its ci sarebbe una rivolta al contrario, in futuro contiamo che varrà lo stesso concetto anche per l’alternanza che è uno strumento fondamentale per i giovani”. La scuola, ha concluso il sottosegretario, “non è più quella del libro Cuore. Oggi a sapere e conoscenza, si deve unire il saper fare”.


ITS: PER REGIONI TOTALE AUTONOMIA

Sugli Its, “le Regioni hanno tutta l’autonomia possibile. Noi interveniamo solo alla fine del percorso con la rendicontazione e la premialità”.

“A differenza del passato- ha aggiunto Toccafondi- i finanziamnenti alle Regioni non saranno più a pioggia”, in particolare, “il 30% delle risorse destinate agli Its d’ora in poi sarà assegnato su parametri qualitativi basati, per il 40%, sull’occupabilità dei ragazzi”.

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