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Nicaragua, il cooperante: “Rivoluzione tradita, tocca ai giovani”

A parlare con l'agenzia 'Dire' è Piero Confalonieri, per anni e ancora pochi mesi fa cooperante nel Paese centroamericano

Pubblicato:12-06-2018 14:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:15

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ROMA – “Sono più in continuità con la rivoluzione sandinista i giovani che stanno protestando in strada pacificamente che non il governo di Daniel Ortega, che quella rivoluzione l’ha svuotata e tradita”: a parlare con l’agenzia ‘Dire’ è Piero Confalonieri, per anni e ancora pochi mesi fa cooperante nel Paese centroamericano. Il colloquio si tiene dopo settimane di cortei, posti di blocco e soprattutto spari ad alzo zero, con almeno 140 vittime. “Quasi tutti giovanissimi e davvero troppi in un Paese che non ha più di sei milioni di abitanti” sottolinea Confalonieri.

Convinto che la situazione resti “drammatica”, la mediazione proposta dalla Chiesa locale “difficile” e le prospettive per il futuro prossimo più che mai incerte. L’assunto è che, con oltre 120 blocchi stradali eretti dai dimostranti e circa 6000 tir fermi sulla Carretera panamericana che collega la Patagonia al Nord America, il Nicaragua rischia il collasso economico e sociale.



“A essere colpiti sono anche gli interessi della famiglia di Ortega” sottolinea Confalonieri: “Il presidente e sua moglie Rosario Murillo, che ricopre il ruolo di vice-capo dello Stato, hanno interessi estesi, anzitutto nel settore dell’import e dell’export”. Si spiega anche così la repressione affidata alle squadre paramilitari e l’elevato numero di vittime, secondo Confalonieri. Attento a sottolineare come, finora, l’esercito non si sia mai schierato: “E’ importante che ci sia un elemento dello Stato fuori dalla mischia, potenzialmente in grado un domani di mediare o ammonire, anche il governo”. 

Sullo sfondo il mito della rivoluzione sandinista, l’avanzata popolare che tra il 1979 e il 1990 abbattè la dittatura filo-statunitense di Anastasio Somoza conquistando Managua, il Paese e tanta sinistra anche in Europa. “Il presidente ha mantenuto la retorica di allora ma ha svuotato nei fatti la rivoluzione, creando un sistema clientelare, ‘orteghista’, centrato sugli interessi familiari e di clan” sottolinea Confalonieri. E i giovani in piazza? “Gli eredi del sandinismo forse sono proprio loro”.

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