NEWS:

Filippo Graziani Sala giochi il nuovo album, l’intervista esclusiva a Diregiovani

Undici tracce inedite, tra acustica e sintetizzatori, disponibili dal 16 giugno

Pubblicato:12-06-2017 17:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:20

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Filippo Graziani Sala giochiNAPOLI – Uscirà il prossimo 16 giugno “Sala Giochi” il nuovo album di Filippo Graziani. Undici tracce inedite dove acustica e sintetizzatori si incontrano. Undici tracce scritte e interpretate seguendo la migliore tradizione cantautoriale italiana. Diregiovani ha raggiunto il cantautore al telefono per “quattro chiacchiere” sull’album, sulla musica e su un cognome che non si dimentica.

Filippo Graziani Sala giochi il nuovo album

Raggiungiamo al telefono Filippo Graziani, alle prese con la promozione del suo nuovo album – Sala Giochi -, e ci lasciamo sorprendere dalla sua enorme disponibilità, dalla voglia di raccontarsi e raccontare il nuovo disco. ‘Sala Giochi’, ci spiega, “è un grande contenitore dove dentro sono immagazzinati tutte le reminiscenze dei suoni della mia infanzia. Una riproposizione di quelle sonorità tipiche degli ’80 adattate però ai testi odierni e cantuautorali che sono, poi, propriamente miei”. Classe 1981, Filippo Graziani è alla sua seconda “fatica” musicale, l’album del debutto – Le cose belle – fu premiato con la Targa Tenco, nel 2014, nella sezione ‘Migliore opera prima’. “Sala Giochi”, così come le tessere del game Tetris presenti in copertina, non sono un caso. “Io da 36enne – racconta – la sala giochi l’ho vissuta e me la sono goduta nei suoi tempi d’oro. Mi piaceva poter richiamare alla mente certe cose. Poi alcuni giochi ora sono dei veri e propri cult, forse anche più salubri di molte cose che oggi si vedono on line”. Un segno di appartenenza, quindi, una voglia di background culturale da mettere subito in chiaro. Anni vissuti in cui molti si possono riconoscere e altri scoprire con piacere ma senza malinconia.

Filippo Graziani Sala giochi, un disco controcorrente

In un mondo musicale, come quello italiano, dove il rap e i rapper regnano incontrastati, Sala Giochi è un bel


Filippo Graziani Sala giochi

esempio di cantautorato. “Ho seguito il rap e il movimento culturale dell’hip hop, quando è uscito” confessa Filippo Graziani. “Resta una mia grande passione. Oggi, però, si tende a semplificare un po’ troppo e a identificare tutto con il rap, anche cose che non lo sono affatto. La mia non è una scommessa è la voglia di esprimermi secondo la mia estetica musicale. Io non sono uno di quei 30enni che si reinventa rapper perché va di moda il rap perché questo regna nelle classifiche. Penso ci sia spazio per tutti, ognuno ha il proprio stagno, ognuno ha il proprio target”.

Filippo Graziani, un cognome che è storia della musica italiana

Prima di salutarci inevitabile parlare del grande Ivan Graziani che ha segnato in modo indelebile la musica italiana la musica italiana. “Sono sempre stato spinto alla libertà espressiva, che fosse il disegno o qualsiasi altra forma di artigianato. E la musica rientra in questa categorie”, spiega Filippo. “Ho vissuto in un ambiente dove veniva incentivato questo modo di esprimersi. Questa è stata per me una grande fortuna”.

Artisticamente libero

Sull’avere un cognome così importante, sul peso, sulla facilitazioni o comunque sulle “responsabilità” Filippo ha le idee molto chiare. “Sono una persona artisticamente libera. Quando scrivo non penso di scrivere per dovermi allontanare o avvicinare a mio padre. Non mi creo il problema in fase compositiva. Poi la genetica fa il suo corso. Quando scrivo una canzone e la canto ci sono dei punti in cui posso ricordare mio padre ma questo è fisiologico. Una cosa che non posso e non voglio evitare, è parte della mia libertà. Fa parte di me stesso anche l’essere figlio di mio padre. Mi lascio andare volentieri, non lo vivo come un ingombro o come una facilitazione a fare delle cose. Musicalmente sono cresciuto da solo”. Un modo sincero per dire che avrebbe fatto, con molta probabilità, il cantante comunque. “Sin da piccolo ho avuto una propensione ai suoni. L’ho sempre trovato un linguaggio che capivo, sono cose con le quali molto probabilmente nasci e io, come disse Totò, ‘lo nacqui’.”

“Nel disco ci sono completamente io, nelle nuove canzoni creo dei mondi tutti miei, alzo degli orizzonti che mi servono per stare bene, scrivo pensando alle generazioni più giovani, per chi ha bisogno di ritrovarsi in un momento storico dove tutto ti aiuta a perderti e niente a trovarti o a ritrovarti”.

 

Sala Giochi, i brani

Un progetto che mette insieme acustica ed elettronica – stilisticamente e dal punto di vista compositivo un grande passo in avanti rispetto all’album “Le cose belle”, con cui Filippo debuttò nel 2014 al “Festival di Sanremo” e vinse la Targa Tenco. Questi i titoli delle canzoni contenute in “Sala Giochi”: “E’ vero o no”; “Appartiene a te”; “Il mondo che verrà”; “Tutto mi tocca”; “Mettici vita”; “La parte migliore”; “Esplodere”, in airplay già da qualche giorno; “Credi in me”; “Vicini e lontani”; “Vorrei”; “Dove è il mio posto”. “Sala Giochi” è un album di un giovane cantautore perfettamente inserito nel suo tempo, capace di coniugare il pop con la nuova musica d’autore, la ricerca sonora con il gusto musicale per il passato. La produzione esecutiva è curata da Beppe Tinti per Farn Music.

Filippo Graziani Sala giochi

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it