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Roma, bufera sul capogruppo M5S in Campidoglio: 2.438 euro di rimborsi taxi in sei mesi

L'Agenzia Dire ha potuto vedere la chat dei portavoce romani del M5S: tutti contro il capogruppo Paolo Ferrara

Pubblicato:12-05-2018 12:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:53

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ROMA – È bufera intorno al capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, che nella settimana più lunga dalla sua elezione a Palazzo Senatorio si ritrova accerchiato dai suoi stessi compagni di partito.

Il caso dei rimborsi taxi montato nei giorni scorsi ha infatti creato subbuglio non solo tra la base e i militanti, ma anche tra gli eletti romani pentastellati, nei Municipi e anche in Comune, che in queste ore si stanno scagliando contro Ferrara – il suo dato parla di circa 400 euro al mese di rimborsi, con una spesa di 2.438 euro nel secondo semestre 2017 a fronte della spesa totale di 8.312 euro di tutti i 48 consiglieri dell’Assemblea capitolina – e contro i parlamentari che hanno difeso l’uso delle auto bianche.

Tra i più critici ci sono i presidenti di Municipio, che rivendicano le proprie scelte di utilizzo dei mezzi pubblici e si scagliano contro il lombardiano di Ostia, gridando nel gruppo WhatsApp dei portavoce romani, che l’agenzia Dire ha potuto visionare, il dissenso degli ‘ortodossi’: “Io non ho mai usato la macchina che spetta al presidente e mi muovo sempre con lo scooter, quando posso con la metro, per tutti gli incontri nei vari dipartimenti, in Campidoglio o con i cittadini”, scrive Alfredo Campagna, presidente del XIV Municipio.


Sottolineando che “gli assessori fanno lo stesso, a volte prendono a noleggio un’auto ma senza mai chiederne il rimborso. Così avevamo detto e così sto facendo. Sicuramente è più difficile ma si può fare”, la stoccata.

Anche la minisindaca del IV Municipio, Roberta Della Casa, non le manda a dire: “Idem, ho rinunciato alla macchina, mi muovo con la familiare e visto che ho problemi con la metro spesso prendo il taxi pagando di tasca mia. Ho rinunciato al telefono e pago di tasca mia. Senza contare- incalza la presidente del Tiburtino- che pago di tasca mia anche le riparazioni del Servizio giardini o gli eventi o tante altre cose”.

Inoltre “ho trasferito gli straordinari del mio staff in favore del Servizio giardini per tagliare l’erba nelle scuole. Tutto si può fare!”, chiosa Della Casa.

Al coro si unisce anche Dario D’Innocenti, presidente del IX Municipio: “Non ho mai messo piede sulla macchina di servizio, che ho messo a disposizione dei tecnici per fare i sopralluoghi, per i miei spostamenti uso la mia personale. Non ho preso il telefonino di servizio e diverse volte ho acquistato i sacchetti di asfalto a freddo per tappare le buche”.

La critica più dura, però, arriva da Gemma Guerrini, consigliera capitolina e quindi compagna di gruppo di Ferrara: “In un semestre 2.767 euro di spese taxi del M5S, di cui 2.438 intestate al capogruppo Ferrara. Sulle ricevute devono essere scritti percorsi ed orari. Perché allora tante chiacchiere?”, si chiede Guerrini.

Che attacca: “Ho chiesto più volte (per iscritto) al capogruppo il rendiconto delle spese. Mi ha sempre risposto (per iscritto) che non poteva inviarmi nulla per motivi di segretezza istituzionale (‘privacy’) e che sarei dovuta andare a controllare di persona in ufficio. Siccome non faccio il finanziare, io a controllare negli uffici non ci vado. Ma vorrei ricordare- conclude la consigliera- che avremmo dovuto dare noi ai media il nostro resoconto semestrale”.

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