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A Rio 2016 Casa Italia Paralimpica in parrocchia

ROMA  - Casa Italia Paralimpica

Pubblicato:12-05-2016 16:03
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:43

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ravasi rio 2016

ROMA  – Casa Italia Paralimpica alle prossime Paralimpiadi di Rio sarà in una Parrocchia, un’idea nata “pensando alla missione agonistica” ma “senza perdere di vista il fatto che siamo esseri umani”. Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico, ha presentato oggi presso la Sala stampa Vaticana il Progetto Casa Italia Paralimpica a Rio de Janeiro 2016, ovvero quella che sarà la casa della Delegazione italiana alle prossime Paralimpiadi, che sarà eccezionalmente ospitata presso i locali della ‘Parroquia Imaculada’, grazie a questa collaborazione della Santa Sede e della Diocesi di Rio. Quest’accordo permetterà alla Diocesi di Rio e soprattutto ai disabili che vivono in quelle zone di poter vedere sviluppati dei progetti importanti che saranno certamente di aiuto. Un modo per lasciare un segno del passaggio della delegazione azzurra: “Ci sono dei progetti relativi alla sistemazione dei campi sportivi- ha detto Pancalli all’agenzia Dire- Sono dei progetti avviativi allo sport di ragazzi disabili, progetti con la comunità parrocchiale dove saremo ospitati. Qui la realtà delle persone disabili è difficile. Anziché andare a spendere soldi per affittare un club privato o un circolo abbiamo preferito lasciare questo al sostegno dei progetti. Spero che questi aiuteranno ragazze e ragazzi disabili ad avvicinarsi allo sport”. Alla presentazione del Progetto erano presenti in veste di relatori il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, appunto il presidente Cip Luca Pancalli ed il Segretario Generale e Capo Missione ai Giochi di Rio, Marco Giunio De Sanctis, Padre Leandro Lenin, della Pastorale di Rio, arrivato a Roma proprio per presenziare alla conferenza, e monsignore Melchor Sanchez, ex pentatleta. Ospiti della conferenza, poi, la portabandiera azzurra ai Giochi, Martina Caironi, e lo chef resident di Casa Italia, Gabriele Rubini, meglio conosciuto come Chef Rubio. Oltre al direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi.


Ad assistere alla conferenza anche una delegazione di atleti paralimpici giunti al seguito del rispettivi Presidenti federali: Cristina Scazzosi, Fabrizio Caselli e Anila Hoxha (pararowing), Oxana Corso (atletica), Eleonora Sarti (tiro con l’arco), Mauro Decina (Tiro a segno), Gianluca Raggi (vela), Sara Morganti (paradressage). A ottobre presso la Santa Sede si terrà l’evento ‘Sport per l’umanità’, alla presenza, tra gli altri, di Papa Francesco e del Segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon: “L’idea di Casa Italia nella Parrocchia nasce in modo estemporaneo, durante la notte, il giorno in cui avevo partecipato alla preparazione del congresso di ottobre”.


rio paralimpici

Per il cardinale Ravasi “questo evento ha una storia importante alle spalle, ha un itinerario cominciato da lontano. Perché un Dicastaero della Cultura si interessa dello sport? Per una ragione strutturale: lo sport, come la musica, sono due linguaggi universali, un modo di comunicare e tra i giovani è fondamentale”. È significativo, ha detto ancora, “che vengano chiamate ‘Para’limpiadi, con una preposizione greca che indica qualcosa di pari, di egual livello, eppure diversa, ma non inferiore. Sport è tentativo di superare le sfide, il limite. Per questo è emblema della grandezza dell’uomo e della donna, che tendono ad andare oltre, verso il trascendente, il divino”. Chef Rubio sarà a Rio “come volontario”: “Cercherò di raccontare il nostro Paese”, ha detto. Durante il periodo di Rio, ci saranno delle serate a tema in cui lo stesso cuoco romano, ex rugbista, mostrerà la cucina “per quello che è”. La delegazione azzurra sarà formata da 150 unità, 95 saranno gli atleti e per realizzare questo obiettivo dietro c’è stato “il lavoro di un anno”, ha confermato Marco Giunio De Sanctis, capo delegazione. Casa Italia sarà inaugurata il 6 settembre, l’11 sarà aperta a tutti e per lanciare il progetto è stato creato l’hashtag #joinus4rio2016, con il logo di abbraccio tra tre figure.

di Adriano Gasperetti, giornalista professionista

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