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Agricoltura, Unscp: “La proposta di legge di Gallinella va cambiata, snatura il ruolo dei segretari comunali”

A portare avanti le ragioni dei Segretari comunali e provinciali è stato oggi Amedeo Scarsella, vicesegretario nazionale vicario dell’UNSCP

Pubblicato:12-03-2019 15:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:13

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ROMA – La proposta di legge 982 del presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Filippo Gallinella, sulla ‘Semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi nelle materie dell’agricoltura e della pesca’, che prevede il rogito nella compravendita di fondi agricoli tra privati da parte dei Segretari comunali, rischia di snaturare il ruolo di questi ultimi, attribuendo loro una funzione prettamente notarile, oltre che di gravare ulteriormente sul carico di lavoro di una categoria già fortemente in carenza di organico.

A portare avanti le ragioni dei Segretari comunali e provinciali è stato oggi Amedeo Scarsella, vicesegretario nazionale vicario dell’UNSCP, nel corso di un’audizione in commissione Agricoltura a Montecitorio. L’articolo 26 della proposta, ha spiegato Scarsella, “prevede che i contratti tra privati che hanno ad oggetto la compravendita di fondi agricoli con superficie non superiore a cinquemila metri quadri, o il cui valore economico è inferiore a cinquemila euro, possano essere rogati dal Segretario comunale del comune di ubicazione dei fondi medesimi e che il Segretario comunale provveda anche alle autenticazioni delle sottoscrizioni necessarie alla stipula degli atti per il trasferimento dei suddetti fondi. La previsione intende attribuire al Segretario comunale una nuova funzione, ben distinta da quella attualmente esercitata”. 

Per il rappresentante dell’UNSCP “ciò comporterebbe un’attribuzione nuova per il Segretario comunale, chiamato a svolgere una funzione riguardante atti di puro diritto privato, rispetto ai quali l’amministrazione comunale non ha mai adottato un solo atto amministrativo. Si tratterebbe di una funzione eminentemente notarile, di natura quasi professionale, incompatibile con la natura del Segretario perché svolta non nell’interesse della pubblica amministrazione, ma di privati. Su tale attività i Segretari non hanno alcuna formazione e competenza specifica”.


Si tratta, infatti, di aspetti relativi all’acquisto, anche quelli di natura privatistica. In altri termini, “la potestà rogatoria è stata da sempre collegata alle funzioni apicali svolte dal Segretario comunale all’interno dell’ente locale quale misura di garanzia per gli enti che le procedure non solo fossero dal punto di vista amministrativo corrette ma che di tale correttezza, nell’ambito della fase contrattuale vera e propria, ne desse garanzia con una competenza di rogito eccezionale”.

LA PROPOSTA ALTERNATIVA DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI

Per questo, l’Unione nazionale dei Segretari comunali e provinciali ha avanzato una proposta alternativa: “Come avvenuto per i passaggi di proprietà dei beni mobili registrati, potrebbe ipotizzarsi una mera autentica della firma in calce agli atti di compravendita da effettuarsi presso l’Amministrazione comunale, e allora il Segretario potrebbe essere uno dei soggetti legittimati all’autentica di tali sottoscrizioni, ma non certo l’unico”. 

Per l’Unione, infatti, “l’obiettivo perseguito nella proposta può essere ugualmente raggiunto attraverso una vera forma di semplificazione, ossia eliminando per gli atti previsti dall’art. 26, la necessità della forma dell’atto pubblico, con la previsione di una mera autentica di firma da effettuarsi presso gli uffici comunali, chiarendo che non vi è alcuna responsabilità del soggetto che effettua l’autentica sul contenuto dell’atto, sulla sua validità e sugli adempimenti precedenti e successivi allo stesso”.

In sostanza, ha concluso il rappresentante dell’UNSCP, “l’articolo 26 appare all’Unione una proposta che nella sua attuale formulazione non può essere condivisa per ragioni di coerenza con le funzioni del Segretario comunale e per la impraticabilità ed incompatibilità anche organizzativa con le attività già in capo al Segretario, oltre che per la carenza di competenze specifiche all’interno degli enti locali in materia. Inoltre, si ritiene che l’attuale carenza di Segretari possa comportare una disapplicazione di fatto della norma, per l’impossibilità oggettiva di assolvere a nuove funzioni, tra l’altro lontane da quelle ordinariamente svolte dal Segretario”, numerose e connesse alla direzione complessiva dell’ente.

Il resoconto dell’audizione nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 982 Gallinella

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