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Venezuela, Mantovani: “Né con Maduro né con Guaidò, deve vincere la pace”

ROMA -  "Sono d'accordo con tutte le iniziative volte ad evitare una guerra". Cosi', contattato dall'agenzia Dire, il sociologo Emiliano

Pubblicato:12-02-2019 14:21
Ultimo aggiornamento:12-02-2019 14:21
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ROMA –  “Sono d’accordo con tutte le iniziative volte ad evitare una guerra”. Cosi’, contattato dall’agenzia Dire, il sociologo Emiliano Teran Mantovani commenta da Caracas l’iniziativa di un gruppo di ex-ministri di Hugo Chavez che nei giorni scorsi hanno incontrato Juan Guaido’, autoproclamatosi presidente del Venezuela lo scorso mese, per promuovere la loro ‘Piattaforma in difesa della Costituzione’. “È un’iniziativa che promuove un referendum consultivo per l’organizzazione di elezioni che legittimino tutti i poteri- spiega Mantovani- I promotori hanno annunciato che cercheranno di incontrare tutti gli attori politici perche’ dialoghino e si eviti una guerra. Dicono che stanno aspettando che il governo risponda loro…ho le mie riserve personali, ma almeno e’ stato un tentativo di trovare un ponte per il dialogo, ed e’ molto importante”. Considerazioni simili, lo studioso le fa a proposito del gruppo di contatto dell’Unione Europea, che giovedi’ scorso ha discusso la proposta congiunta di Messico, Uruguay e Paesi caraibici : “Tra i venezuelani- spiega – alcuni pensano che sia un altro segno di interventismo, altri che e’ una possibilita’ per Maduro di negoziare e rimanere al potere. E certamente puo essere un po’ tutte queste cose, ma al contempo apre una possibilitß per creare uno spazio di dialogo ed evitare la guerra”. Tera’n Mantovani e’ stato, dopo il suo collega Edgardo Lander, il primo dei circa 600 firmatari di una dichiarazione internazionale per il ‘Contenimento dell’escalation del conflitto politico in Venezuela’ e ‘contro l’intervento imperialista, per una soluzione democratica da parte e per il popolo venezuelano’.
“L’aiuto umanitario da parte degli Stati Uniti e la coalizione di Guaidó sono una farsa, un tentativo per intensificare l’intervento straniero in Venezuela- afferma ancora lo studioso- Si deve cercare una soluzione che veda una forte partecipazione popolare, e, prima di andare alle elezioni presidenziali, bisogna ripristinare la legittimita’ di tutti poteri pubblici”.

“DENTRO LA CRISI, TRA INFLAZIONE E SANZIONI”

“Immagina di voler comprare un chilo di carne, e che ti chiedano di pagarlo 150 euro. Quando te ne sarai fatta una ragione, salira’ a 300. Allora, per sdrammatizzare, fai una battuta: ‘a quando un chilo di carne a 10.000 euro ? ‘. In un paio di mesi, il tuo scherzo diventa realta’. E cosi’ via, senza sosta”. Emiliano Teran Mantovani, sociologo nato da madre italiana e padre venezuelano, racconta cosi’ la crisi economica da Caracas, dove vive e lavora per la maggior parte dell’anno, quando non si trova a Barcellona per completare un dottorato e stare con suo figlio. “Il fenomeno dell’iperinflazione e’ stato stimato da varie agenzie ed economisti, anche indipendenti, in termini di milioni percentuali ogni anno- aggiunge Mantovani, che risponde per e-mail alle domande dell’Agenzia Dire- I prezzi avanzano con
andamento ascendente, salti improvvisi…non riflettono piu’ alcun modello, non rispondono nemmeno alla speculazione sul tasso di cambio nel mercato nero. 


Continuano a salire in modo assurdo, e ora quest’inflazione si sta dollarizzando”. Se gli esperti non concordano sull’esattezza dell’espressione ‘inflazione in dollari’, il dato evocato da Mantovani emerge da piu’ fonti : a fronte di un aumento esponenziale dei prezzi nel mercato interno, una serie di misure economiche introdotte dal governo hanno rallentato la crescita del tasso di cambio tra dollaro e bolivar al mercato nero. Cosi’, rispetto a qualche mese fa, i venezuelani hanno bisogno di molti piu’ soldi per comprare le stesse cose, anche in dollari. In piu’, i servizi pubblici non funzionano : ½la popolazione affronta situazioni davvero terribili- racconta il sociologo- ci sono famiglie che restano anche per tre mesi senza acqua, in alcune citta’ l’elettricita’ e’ razionata e rimane staccata anche per 14 ore al giorno, il 70% dei mezzi di trasporto pubblico sono fermi, e le persone costrette a spostarsi nei camion della frutta”. Insieme ad altri colleghi, Teran Mantovani fa parte dell’Osservatorio di Ecologia Politica del Venezuela (Oep), e ha pubblicato diversi lavori sul modello estrattivista iniziato dal governo di Hugo Chavez, e proseguito da Nicolas Maduro. “La crisi economica- scrive il sociologo- e’ stata creata anche con l’espansione del modello totalmente basato sulle rendite estrattive, che reso il Paese piu’ vulnerabile, e, per questo motivo, piu’ facile da attaccare e sottomettere per le potenze straniere”. 

La situazione “e’ peggiorata drasticamente dopo il crollo dei prezzi del greggio, l’espansione della corruzione che si e’ generata dopo la morte di Chavez e il clima di insurrezione creato dall’estrema destra venezuelana” aggiunge lo studioso. Ma per quest’ultimo la peggiore minaccia per il Paese sembra venire dagli Stati Uniti, che recentemente hanno congelato beni venezuelani per sette miliardi di dollari e proclamato un boicottaggio di fatto del petrolio proveniente dal Paese. 

Prima dell’inizio delle sanzioni, gli Usa importavano ogni giorno circa 400.000 barili di greggio dalla repubblica bolivariana. “Piu’ del governo di Maduro, sara’ questo che finira’ per uccidere economicamente la popolazione” commenta il sociologo.

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