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I ‘regaz’ de Lo Stato sociale tornano a Bologna. E chi li incontrava sempre in quella saletta…

A Bologna c'è qualcuno che gli Stato sociale se li ricorda quando erano proprio 'sbarbi'. E sabato sera è quasi caduto dal divano

Pubblicato:12-02-2018 17:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:28

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BOLOGNA – Dopo lo storico secondo posto conquistato al Festival di Sanremo, i ragazzi de Lo Stato sociale oggi sono a Bologna per ricevere il sacrosanto abbraccio dei fan. Estimatori dell’ultima ora, sostenitori della primissima. Sì, perchè tutto ha un inizio. Per il collettivo bolognese, come per decine di altri gruppi e gruppetti, tutto è cominciato in una sgangherata sala prove. In questo caso alla Bolognina. E chi ha condiviso con loro divanetti polverosi e microfoni, sabato sera è quasi caduto dal divano. E oggi ricorda quegli esordi e un cd inciso assieme a tante altre band con un sogno nel cassetto. La traccia 14 è ‘Febbre‘ dei primissimi Stato sociale.

Del resto Bologna è città della musica Unesco per tante ragioni. Qui, ai ragazzi, la musica non piace solo ascoltarla, piace proprio suonarla. L’elenco delle salette dove ritrovarsi a provare è lungo. Alla sera, in questi seminterrati bui, vecchi laboratori artigianali risistemati con un bello strato di foam fonoassorbente, puoi incontrare la città che suona. I generi? Un po’ di tutto, ma fra le band con ‘dna’ bolognese molte amano rifarsi allo stile ironico e surreale degli Skiantos di Freak Antoni (omaggiato dai nostri al Festival con un cartello con su scritto ‘Ovazione’).

Ci sono i gruppi di padri di famiglia (come i Pigna, rock-band nata nel forno di verniciatura dell’officina meccanica del chitarrista) che si ritrovano una volta alla settimana, per divertirsi, stare insieme, comporre pezzi propri da proporre nel circuito dei locali cittadini, in qualche festival fuori regione, quando si vuole strafare. E poi ci sono tanti giovani e giovanissimi, che ci provano, con più o meno convinzione, con più o meno talento.


E’ in una di queste sale prove, i Magazzini Musicali di via Tasso, nel cuore della Bolognina (anche Gianni Morandi è tra gli ‘avventori’), che la storia dei ‘vecchi’ Pigna si incrocia con quella degli ‘sbarbi’ de Lo Stato sociale. Correva l’anno, più o meno, 2010, quello del primo Ep, “Welfare Pop”. Sandro, il titolare dei Magazzini (che anche negli anni a seguire, ogni volta che incontrava i regaz, continua a chiedere: “Ma avete imparato a cantare?”), mette insieme una raccolta antologica: un brando per ogni band che prova in via Tasso, in tutto 16. Ci sono i Pigna. E ci sono loro, Lodo, Bebo e Albi (allora erano solo in tre), con “Febbre”. Dal cd nasce un concerto all’Estragon, dove i Pigna suonano uno dei loro cavalli di battaglia, “Quelli fuori sei tu”, e portano le loro attempate ballerine sul palco (le Pinole, conosciute anche come “le tardone in forma”: del resto, superare i 35 in certi ambienti ti fa sembrare più anziana di Paddy, la “vecchia che balla” che ha impressionato l’Italia).

Al rock club del Parco Nord si esibiscono tutti i gruppi, quelli che lo fanno per divertimento, quelli che ci credono, quelli che vorrebbero davvero vivere di musica. I ragazzi de Lo Stato sociale si capiva già allora che avrebbero potuto farcela. Così è stato, meritatamente. Per molti altri, la musica resta un sogno da coltivare una sera alla settimana. Beh, i regaz hanno vinto anche per loro. Per questo, Lo Stato sociale, in fondo (sì, molto in fondo, lo so) sono dei Pigna che ce l’hanno fatta. Per questo, Regiz, il cantante del gruppo di padri di famiglia con ‘tardone’ al seguito, oggi ha un messaggio per i cinque bolognesi che fecero l’impresa arrivando secondi al Festrival della canzone italiana.

Un testo in codice, di cui nemmeno l’autore ha la chiave? Forse. La solita performance situazionista in stile Pigna? Assai probabile.

Eccolo:

“Abbiamo vinto il festival di San Remo” … “la cantan gli operai felici sul lavoro, anche i figli a a scuola la san già cantare in coro”. Così cantavano gli Statuto quando “pogavamo” e così mi sento io oggi. Già perché pare che i bocìa dei Magazzini siano Secondi a Sanremo, cioè anche Facebook, Repubblica e Youtube lo dicono, e quindi è sicuramente vero. Sono catafratto: il cartello di Freak Antony con scritto OVAZIONE lo avete fatto su all’Estragon o li vende Dandy Bestia su Ebay? Cribbio, forse intorpidito da NETFLIX e turbato da Baglioni stavolta mi sono davvero perso qualcosa … si, ok il primato delle ballerine più anziane i Pigna lo avevano già ceduto a Beppe Maniglia (respect!) e poi arrivate voi con Paddy cosa … … Io mi sentivo già figo a gridare sei fuori al pubblico delle sagre e voi lo dite a quelli lì all’Ariston? BASTA – AVETE VINTO, sembra anche di parecchie misure. Però cari Albi, Bebo e Lodo e compagnia, spero che vi sia chiaro: quelli fuori siete voi”.

(La foto è tratta dal profilo Facebook de Lo Stato sociale)

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