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In febbraio Consiglio alle prese con gestione rifiuti e proposte anti corruzione

SAN MARINO - La gestione dei rifiuti

Pubblicato:12-02-2016 18:55
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:57

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San Marino_Aula Consiglio

SAN MARINO – La gestione dei rifiuti nella Repubblica di San Marino al centro dei lavori della sessione consiliare di febbraio, che si aprirà giovedì prossimo per concludersi il martedì successivo. Nei quattro giorni di seduta, i consiglieri si confronteranno su sette istanze d’Arengo, 18 decreti e sei ordini del giorno. Nell’ordine del giorno, deciso oggi dall’ufficio di Presidenza, non è inserito alcun progetto di legge, né in prima, né in seconda lettura. Figura piuttosto la relazione della commissione di Vigilanza per gli anni 2011-2015 con il relativo regolamento per la disciplina della sua attività che dovrà essere approvato dal Consiglio.

rifiuti porta a porta


E il riferimento del Governo sul tema dei rifiuti e successivo dibattito: argomento di grande attualità, all’indomani della consegna alla Reggenza di una petizione di 1.300 firme di cittadini che chiedono di attuare la strategia “rifiuti zero” e di alzare la percentuale nazionale di raccolta differenziata. Infine, i sei ordini del giorno la cui messa ai voti è fissata in chiusura dei lavori sono tutti del movimento civico Rete che chiede interventi anti-corruzione e per sensibilizzare la popolazione su questo tema. Tra le proposte infatti c’è la richiesta di istituire la giornata della Rinascita, ogni 17 ottobre, data degli arresti di Gabriele Gatti, quindi l’idea di istituire una commissione straordinaria “preposta all’accertamento dell’eventuale acquisizione indebita -nel periodo tra il 1980 e il 2015- di ruoli nella Pubblica amministrazione allargata nonché in ogni ente o società partecipati dallo Stato”. E ancora, Rete chiede di introduzione di “una norma prima delle prossime elezioni politiche, con legge qualificata, che vieti ai partiti e ai movimenti politici di utilizzare nel proprio logo o simbolo icone e simboli identificativi dello Stato e dell’appartenenza allo stesso”.

Di Cristina Rossi, giornalista professionista

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