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Dal decennale di DAP a ‘Parenti Serpenti’, la sfida di Luciano Melchionna

NAPOLI - "Parenti Serpenti torna a Napoli a grande richiesta dopo essere

Pubblicato:12-01-2018 13:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:20

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Luciano MelchionnaNAPOLI – “Parenti Serpenti torna a Napoli a grande richiesta dopo essere stato, lo scorso anno, uno degli spettacoli che ha avuto più riscontro proprio per l’affluenza di pubblico”. Cosi’ alla Dire Luciano Melchionna sul debutto di domani al Teatro Augusteo della commedia amara e divertente di Carmine Amoroso, resa celebre dal film di Mario Monicelli e di cui lo stesso Melchionna firma la regia. Nel cast oltre a Lello Arena, Raffaele Ausiello, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona e Giorgia Traselli.

Luciano Melchionna e l’ombra di Mario Monicelli

“L’incontro con Lello Arena – prosegue il regista – e’ stato un incontro meraviglioso e lo dico veramente con il cuore. Lavorare con un artista cosi’ completo, cosi’ intelligente, così sensibile, e’ veramente una cosa che capita di rado. E non e’ una sviolinata, non ho bisogno di fare alcuna piaggeria. Il cast me lo sono scelto proprio con il lanternino e’ un cast strepitoso”. Impossibile per critica e spettatori non approcciarsi allo spettacolo considerando il capolavoro cinematografico di Monicelli.

“Una sfida pazzesca”, confessa Melchionna spiegando che prima di accettarla ci ha pensato “solo qualche minuto, ma ci ho pensato. Non mi sarei mai cimentato in una riedizione cinematografica ma portare questo testo a teatro mi ha dato la possibilità  di utilizzare carne e sangue dal vivo e di poter entrare un pizzico di più nelle psicologie dei personaggi. Con Parenti Serpenti, che sarà in replica a Napoli fino al 21 gennaio, Melchionna riesce a mettere in campo il suo manifesto dove “con risate e lacrime, con le emozioni, perchè il divertimento non e’ soltanto la risata, arriva piano piano quello che deve arrivare. Per me fare teatro significa dare un senso e offrire spunti di riflessione”.


 

Luciano Melchionna,  Dignità autonome di prostituzione

Lo spettacolo a firma di Melchionna in programma all’Augusteo segue di pochi giorni lo strepitoso successo di critica e di pubblico che lo stesso artista ha ottenuto sempre a Napoli al Teatro Bellini con ‘Dignità autonome di prostituzione’. “E’ assolutamente un pezzo di me”, afferma con soddisfazione Melchionna, “lo sento come un figlio, lo sento in evoluzione insieme a me. Lo dico quasi con le lacrime agli occhi perchè veramente e’ commovente: più va avanti più riscuote successo e interesse”. E il botteghino comprova l’affermazione di DAP che ha registrato in questa sua ultima edizione quasi diecimila spettatori in solo 12 repliche.

“Una risposta veramente struggente per chi si dedica anima e corpo al proprio lavoro. Una risposta del genere da’ sostegno, da’ forza”. Ma, avverte il regista, non sempre e’ facile fare teatro in Italia e sperimentare perchè “e’ palese che la cultura e’ particolarmente bistrattata. È da quando ho cominciato che faccio fatica, che devo far fatica. Non ci sono luoghi, dovrebbero esserci più possibilità di spazi dove sperimentare”. Tuttavia la parola sperimentazione non piace a Melchionna perchè “il teatro e’ già di per se’ sperimentazione. Il teatro e’ vita, e’ scandagliare le emozioni vissute e lanciare riflessioni e proporre catarsi in qualsiasi modo”.

Luciano Melchionna e il teatro punitivo dei ‘tromboni’

Partendo dal consenso del pubblico registrato da uno spettacolo tanto destrutturato come DAP, l’autore e regista Luciano Melchionnavede lo spettatore troppo spesso vittima di un “teatro punitivo” fatto e costruito su un cartellone che si trascina inesorabilmente anno dopo anno, sempre uguale a se stesso. “Non mi dissocio da un teatro mainstream, ufficiale. Bisogna anche sapere dove vai e che cosa vai a proporre”. Troppo spesso, avverte, il teatro e’ proposto da chi non ne conosce “neanche l’alfabeto” ed e’ interpretato dai “soliti tromboni. Cerchiamo di rispettare l’intelligenza del pubblico e la sua sensibilità – sottolinea – non prendiamoci in giro”.

Ed i “tromboni” per Melchionna non sono legati a una situazione anagrafica, sono coloro che pensano di essere arrivati e che “si siedono”. Tanto che in giro “ci sono molti giovani che sono già ‘tromboni’. Non bisogna mai darsi per arrivati. Sono passati 10 anni (dal debutto di Dignità autonome di prostituzione, ndr), eppure io prima di andare tutte le sere in scena ho il patema, sudo freddo. E chiedo, con il cuore, ai miei attori di non dare mai per scontato il successo. Il mio urlo di battaglia e’ ‘fino in fondo, raccontiamoci fino in fondo”.

Luciano Melchionna e la Napoli inafferrabile

“Tutti mi dicevano ‘attento’. Perche’ se Napoli non ti accetta, se non le piacerai subito, non ti accetterà mai. Ma se dovessi piacerle, se dovesse piacerle quello che fai, troverai dei fratelli, una famiglia. Ecco: io oggi mi ritrovo ad avere una nuova famiglia”. Cosi’ nel corso dell’intervista Melchionna descrive il suo legame con il capoluogo campano, nuova culla artistica grazie anche all’Ente Teatro cronaca Vesuvioteatro, una delle più antiche formazioni di prosa d’Europa, dove ci sono “delle persone che non stanno li’ soltanto a guardare il soldo e l’incasso”.

“Quando sono arrivato qui una decina d’anni fa con ‘Persone naturali e strafottenti’ di Patroni Griffi, prodotto dal Bellini di Napoli e dal Franco Parenti di Milano, ho sentito qualcosa di inafferrabile – ricorda Melchionna – ma che ti afferra”. “Un po’ mi commuovo perché e’ facile stare a Napoli e dire nel corso di un’intervista napoletana ‘quant’è bella Napoli’ ma vorrei che la mia commozione arrivasse per Napoli e per i napoletani. Perché io in 10 anni ho visto la città rinnovarsi e crescere. Qui c’e’ un’accoglienza incredibile, che fa pensare all’umanità. E a questo mi riferisco perchè anche nella vita c’e’ bisogno di più umanità, c’e’ bisogno di più scambio, di più condivisione, c’e’ bisogno veramente di guardarsi negli occhi e sostenersi e condividere. Questo Napoli me l’ha dato immediatamente. Sento in città un fermento incredibile, l’ho vista rinascere sotto i miei occhi e sono felicissimo. Sto pensando seriamente di trasferirmi qui. Attenti – ironizza l’ideatore ed autore di Dignità Autonome di Prostituzione – preoccupatevi”.

Melchionna, latinense di nascita, vive a Roma “città che ho scelto tantissimi anni fa, che continuo ad amare profondamente ma che e’ molto in difficoltà e che perciò si sta attrezzando. Finchè non si attrezza non la lascio, perchè non si abbandona una nave in difficoltà. Ma Napoli, Napoli, Napoli”.

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