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Tenta di uccidere la figlia ricoverata al Bambino Gesù, bimba fuori pericolo

La donna voleva attirare l'attenzione del marito. la piccola si è salvata solamente grazie al tempestivo intervento di medici rianimatori

Pubblicato:12-01-2017 17:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:47

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ROMA  – E’ ora “fuori pericolo e in buone condizioni” la bambina di tre anni ricoverata all’ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù alla quale la mamma, una 29enne, per due volte ha versato un sedativo nel biberon.

La donna è stata arrestata oggi dai Carabinieri. Lo fa sapere in una nota il nosocomio romano. I due episodi sono avvenuti il 4 e il 19 dicembre mentre la piccola era ricoverata “per approfondimenti diagnostici in seguito a una condizione clinica apparentemente molto complessa. Durante il suo ricovero – è la ricostruzione effettuata dall’ospedale – si sono manifestati due arresti cardiocircolatori. Le condizioni cliniche hanno indotto i sanitari a verificare la presenza di sostanze tossiche nelle urine. La presenza nelle urine di sostanze psicotrope ha obbligato i medici a segnalare il caso alle autorità giudiziaria. Grazie al tempestivo intervento del personale sanitario e alle cure rese possibili dall’ambiente ospedaliero, la bambina è fuori pericolo e in buone condizioni”.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, in collaborazione con personale del Comando provinciale di Napoli, spiega poi una nota dell’Arma hanno arrestato A.M., di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Roma, Ezio Damizia, su richiesta della locale Procura della Repubblica (Maria Monteleone ed Eleonora Fini), in quanto ritenuta responsabile di tentato omicidio nei confronti della figlia di poco più di tre anni.


Il provvedimento restrittivo si basa sulle risultanze investigative acquisite dai militari di via in Selci, a seguito dei referti inviati dalla direzione sanitaria dell’ospedale Bambino Gesù, con i quali, lo scorso dicembre, erano stati segnalati due episodi di arresto cardiorespiratorio, apparentemente ingiustificati, a carico della piccola bambina, che veniva tratta in salvo solamente grazie al tempestivo intervento di medici rianimatori.

Gli approfondimenti investigativi eseguiti hanno consentito di accertare che le trentenne, verosimilmente a causa della tensione coniugale esistente con il marito e con l’intenzione di attirare l’attenzione di quest’ultimo sugli interessi familiari e così rafforzare il loro legame, avrebbe deliberatamente, e senza alcuna prescrizione medica, somministrato alla figlia, mentre era ricoverata presso l’ospedale Bambino Gesù, farmaci contenenti benzodiazepine in grado di procurare l’arresto cardiorespiratorio della piccola.

Già lo scorso 28 dicembre, gli stessi Carabinieri avevano notificato alla donna un provvedimento di sospensione della potestà genitoriale, adottato, alla luce dei preliminari riscontri acquisiti, dal Tribunale per i minorenni di Napoli, che aveva disposto il divieto di avvicinamento nei confronti di entrambi i genitori alla bambina ricoverata e alle due sorelline più piccole, che sono state affidate ai servizi sociali partenopei. La donna è stata rintracciata nei pressi della sua abitazione a Napoli e tradotta, a disposizione dell’Autorità giudiziaria, presso la casa circondariale femminile di Pozzuoli.

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