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Nespoli ritorna sulla Terra: “Andare su Marte? E’ il sogno di tutti gli astronauti”

Prima del rientro sulla Terra previsto per il 14 dicembre, risponde a un'intervistatrice speciale, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli

Pubblicato:11-12-2017 15:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:58

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Paolo_Nespoli

ROMA – Il bilancio della missione Vita, il desiderio di andare su Marte e gli auguri ‘spaziali’ per Natale e “un fulgido 2018”: Paolo Nespoli, nell’ultima inflight call istituzionale prima del rientro sulla Terra previsto per il 14 dicembre, risponde a un’intervistatrice speciale, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. La titolare del Miur chiede a Nespoli, collegato dalla Stazione spaziale internazionale con la sede dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), dove si trovano centinaia di studenti delle scuole superiori per l’evento ‘Spazio alla Musica!’, cosa gli e’ mancato di piu’ durante i cinque mesi in orbita. “La risposta vera e’ che di fatto non mi e’ mancato niente. Qui sei in un posto isolato, confinato, e’ vero, completamente artificiale, i tuoi sensi sono attenuati- commenta Astro Paolo- Dormi aggrappato sul soffitto, mangi e ti volano le cose… ma il bello qui e’ pensare a quello che hai in piu’. Spesso sulla Terra ci focalizziamo su quello che ci manca, invece dovremmo guardare alle possibilita’ che abbiamo. Non mi manca niente. Ma se proprio devo dire qualcosa, mi mancano la famiglia, gli amici, la possibilita’ di staccare, andare fuori, mangiare una pizza, godermi il sole, ascoltare della bella musica”.

Abbiamo preso il controllo del pianeta, ma ancora non capiamo come lo stiamo cambiando

E quando la ministra gli domanda se, dopo la terza missione sulla Stazione spaziale, sarebbe disposto a partire anche per Marte, Nespoli non ha dubbi: “Andare su Marte e’ il sogno di tutti gli astronauti e di tanti non astronauti- risponde. La risposta e’ ovvia, e’ come chiedere a un bambino se vuole un gelato in piena estate. Mettimi nella lista tra quelli che vogliono andare su Marte…”, scherza. La riflessione dell’astronauta italiano e’ poi sull’impatto dell’Uomo sull’ambiente terrestre. “Sulla Terra tendiamo ad avere una visione molto limitata di quello che ci sta intorno. Invece come umanita’ abbiamo un impatto globale. Giusto ieri passavo sul Sud Est dell’Asia ed e’ incredibile quanto ci sia dentro il mare, dalle coltivazioni per i pesci alle barche, e’ come se fosse un continente nuovo. Abbiamo preso il controllo del pianeta, ma ancora non capiamo come lo stiamo cambiando. Dallo Spazio si vede la fragilita’” della Terra “e l’importante e’ che riusciamo a dare questo messaggio”, spiega Nespoli.


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Ma come e’ il viaggio tra la Stazione e la Terra?

La ministra commenta che ci sono gia’ tante giovani e tanti giovani che hanno espresso il desiderio, un domani, di fare l’astronauta e volare sulla Stazione. Ma, visto che il rientro si avvicina, come e’ il viaggio tra la Stazione e la Terra? Nespoli racconta di aver fatto le prove pochi giorni fa. “Siamo entrati in questa navicella, e’ come entrare nel frigorifero di casa. La manovra e’ una sequenza di eventi catastrofici, e’ come se un’utilitari si scontrasse in autostrada con un tir. E ovviamente noi siamo sull’utilitaria. Questa mattina Sergeij, il comandate, ci ha informato che le forze di recupero sono gia’ in Kazakistan, ci sono centimetri di neve e meno venti gradi”. Comunque “se uno esce dalla navicella vuole dire che l’impatto era morbido. Ci risentiremo e rivedremo quando tornero’ a Terra”, conclude Nespoli strappando un’ovazione agli studenti. “Ti aspetto al Miur- replica la ministra-. Ci metteremo in contatto con tantissime scuole e ti porteremo per farti raccontare questa fantastica esperienza”.

Lo Spazio e’ una grande sfida per l’umanita’, che soltanto uniti possiamo affrontare

Questo e’ il “momento per fare un primo bilancio della missione di Paolo Nespoli- ha commentato il presidente dell’Asi Roberto Battiston-. Partito il 28 luglio, tornera’ il 14 dicembre. L’ambiente spaziale continua ad essere estremo. Paolo si definisce in maniera modesta un lavoratore spaziale, ma per rendere onore a lui e a tutti gli astronauti va ricordato che sono molto specializzati. Tutti diversi, ma con una caratteristica comune: hanno studiato. Lo Spazio e’ una grande sfida per l’umanita’, che soltanto uniti possiamo affrontare”, conclude.

di Antonella Salini, giornalista professionista

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