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Juncker: “Trump non conosce l’Europa, perderemo due anni”

Il presidente della Commissione Ue: "Credo di aver capito che il signor Trump pensa che il Belgio sia un villaggio da qualche parte sul Continente. Insomma, Dovremo spiegargli che cos'è l'Europa"

Pubblicato:11-11-2016 18:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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trump3ROMA – “Gli americani in generale non prestano molta attenzione all’Europa. Credo di aver capito che il signor Trump pensa che il Belgio sia un villaggio da qualche parte sul Continente. Insomma, Dovremo spiegargli che cos’è l’Europa. Il mio parere franco? Con Mister Trump, perderemo due anni, il tempo necessario per fargli scoprire il mondo che non conosce”. A pronunciare queste parole, riferisce ‘Le Quotidien’ è Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, intervenendo alla conferenza ‘Costruttori di Europa’ a Lussemburgo.

A più riprese Juncker ha fatto avvertire le sue preoccupazioni per il nuovo inquilino della Casa Bianca, eletto appena quattro giorni fa. Mercoledì, il presidente della Commissione ha detto che “un esercito europeo è persino più necessario adesso”. Questo perché Donald Trump ha annunciato di voler tagliare i fondi americani alla Nato e perseguire una politica isolazionista. Pertanto, all’Ue non resta che rafforzare la difesa comune. “Dovremo diventare una superpotenza”, hanno risposto in coro gli altri rappresentanti europei. “All’America dobbiamo molto- ha proseguito Juncker- ma non sarà in grado di garantire la sicurezza agli europei per sempre.

Dobbiamo provvedere da soli”. L’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza Federica Mogherini ha presentato già la scorsa estate un piano che getta le basi per un esercito comune. In questo quadro le cose potrebbero mettersi male per il Regno Unito: ora che con la Brexit ha lasciato l’Ue, la prospettiva di un indebolimento della Nato lo lascia col fianco particolarmente scoperto. “Dovremo rivedere il budget per la difesa per far fronte al livello di insicurezza crescente“. Così ha osservato Julian Brazierm deputato Tory ed ex membro delle Forze armate, senza citare esplicitamente l’avvento dell’era Trump. Posizione che contrasta con il caloroso benvenuto che il nuovo capo di Stato ha ricevuto da parte della Premier britannica Theresa May. Le più forti opposizioni alla creazione di una forza armata comune sono nondimeno giunte sempre dalla Gran Bretagna. Ora che Londra non ha più nessun peso a Bruxelles, questo piano potrebbe subire un’accelerazione.


di Alessandra Fabbretti, giornalista

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