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Cna Sicilia, nuove imprese +18%: grazie ai giovani che rischiano VIDEO

L'associazione premia veterani e start-up durante i festeggiamenti per i 70 anni

Pubblicato:11-11-2016 15:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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cna-siciliaPALERMO – La Cna siciliana è in grande forma, lo dicono i dati: oltre 20 mila iscritti, più del 42% degli artigiani sono soci e negli ultimi due anni si è registrata una crescita di nuove imprese del 18,2%, il dato più alto d’Italia.

Merito anche dei giovani, che rischiano sempre di più. Il presidente di Cna Sicilia Giuseppe Cascone non nasconde la soddisfazione per i numeri della sua associazione, che snocciola dal palco del San Paolo Palace Hotel di Palermo dove si festeggiano oggi i primi 70 anni di Cna.

La situazione però è ancora critica: “In Sicilia fra 2007 e 2015 si è registrata la scomparsa di 31 mila imprese, 10 mila solo quelle artigiane, e una riduzione del 40% nel settore delle costruzioni”.


cna_sicilia_Una situazione, commenta Cascone, determinata da vari fattori, come l’aumento delle tasse e la burocrazia farraginosa che imbriglia, se non soffoca, le iniziative imprenditoriali. “Occorre invertire la rotta- continua il presidente – puntando su un nuovo modello di sviluppo che superi l’assistenzialismo e la spesa pubblica” e non dimentichi che “in Sicilia non si può prescindere da legalità e trasparenza”. Tema che trova d’accordo anche il sottosegretario Davide Faraone, intervenuto al dibattito, per cui “la storiella secondo la quale un imprenditore è a rischio mafia è un’idea perversa: una forza politica o garantisce la legalità o non è in grado di governare”.

La Sicilia “è una terra forte e complessa”, aggiunge dal palco anche Sergio Silvestrini, segretario generale di Cna, “ma non possiamo sprecare l’intelligenza siciliana e cambiare non è impossibile”, aggiunge, citando Cassius Clay: “Impossibile è solo una parola pronunciata da chi si accontenta di quello che gli è stato dato piuttosto che esplorare l’esistente”.


La Cna nazionale, prosegue Silvestrini, “crede nel Mezzogiorno come asset fondamentale dello sviluppo dell’Italia”.

I segnali positivi per la Sicilia non mancano, e stanno soprattutto nel gran numero di start-up e nuove imprese nate negli ultimi due anni. Non solo l’associazione registra un saldo attivo, ovvero più iscritti che cancellazioni, dice il segretario regionale di Cna Sicilia, Mario Filippello, a margine dell’assemblea, ma ci sono sempre più giovani “che scelgono di intraprendere e rischiare in prima persona abbandonando la logica per posto pubblico, che si mettono insieme e si mettono in competizione per fare impresa. Questo è un segnale per tutta la nostra regione e soprattutto per le istituzioni”, dice Filippello.


Nove di questi giovani imprenditori sono stati premiati stamattina dai vertici di Cna, fra questi il ventiquattrenne Marco Sciuti, inventore di un’applicazione, Park Smart, che usa le telecamere di sorveglianza per trovare parcheggi liberi. Sul palco dell’assemblea sono saliti però anche altrettanti “veterani”, fondatori di aziende che dal dopoguerra in poi hanno fatto la storia dell’artigianato e dell’imprenditoria siciliana, come la storica Terranova di Catania (meccanica e acciai), che mosse i primissimi passi addirittura nei lontani anni ’30.

di Daniela Mitta

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