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Trump, Papa: “Non do giudizi sulle persone e sugli uomini politici”

Il pontefice sottolinea: "Voglio solo capire quali sono le sofferenze che il loro modo di procedere causa ai poveri e agli esclusi"

Pubblicato:11-11-2016 10:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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donald_trumpROMA – “Io non do giudizi sulle persone e sugli uomini politici”: così Papa Francesco, in risposta a una domanda sul neo-eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Le dichiarazioni sono parte di un’intervista pubblicata oggi da ‘La Repubblica’, firmata dal fondatore del quotidiano Eugenio Scalfari. La domanda successiva è quale sia oggi la “preoccupazione principale” del Pontefice. “Quella dei profughi e degli immigrati” risponde Francesco. “In piccola parte cristiani ma questo non cambia la situazione per quanto ci riguarda, la loro sofferenza e il loro disagio; le cause sono molte e noi facciamo il possibile per farle rimuovere”. “Purtroppo- continua il Papa- molte volte sono soltanto provvedimenti avversati dalle popolazioni che temono di vedersi sottrarre il lavoro e ridurre i salari.

Il denaro è contro i poveri oltreché contro gli immigrati e i rifugiati, ma ci sono anche i poveri dei Paesi ricchi i quali temono l’accoglienza dei loro simili provenienti da Paesi poveri. E’ un circolo perverso e deve essere interrotto. Dobbiamo abbattere i muri che dividono: tentare di accrescere il benessere e renderlo più diffuso, ma per raggiungere questo risultato dobbiamo abbattere quei muri e costruire ponti che consentono di far diminuire le diseguaglianze e accrescono la libertà e i diritti. Maggiori diritti e maggiore libertà”.  Più avanti, nell’intervista, una riflessione sul tema dell’eguaglianza. “Lei pensa dunque a una società del tipo marxiano?” chiede Scalfari. “Più volte è stato detto e la mia risposta è sempre stata che, semmai, sono i comunisti che la pensano come i cristiani” risponde Francesco. “Cristo ha parlato di una società dove i poveri, i deboli, gli esclusi, siano loro a decidere. Non i demagoghi, non i barabba, ma il popolo, i poveri, che abbiano fede nel Dio trascendente oppure no, sono loro che dobbiamo aiutare per ottenere l’eguaglianza e la libertà”.

di Vincenzo Giardina, giornalista professionista


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