NEWS:

Calici, campane, ostie e crocifissi.. a Bologna ecco “Devotio”, la fiera ‘da preti’

Al padiglione 33 di Bologna Fiere c'è una fiera molto particolare

Pubblicato:11-10-2017 14:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:46

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Tabernacoli, altari, calici e reliquiari su misura. Ma anche scapolari personalizzati, col cappuccio o meno, oltre a organi restaurati e accordati che suonano dal vivo, sistemi di climatizzazione delle chiese, candelieri votivi, campane, orologi a torre, ostie confezionate, vini per la santa messa. E naturalmente tanti crocifissi di tutti i tipi, a fianco delle immancabili statuette. C’è tutto questo e molto altro alla prima esposizione di prodotti e servizi per il mondo religioso ospitata tra i padiglioni di Bologna Fiere fino a stasera, e ribattezzata “Devotio“.

IERI LA VISITA DI MONSIGNOR VECCHI

Inaugurata l’8 ottobre, la fiera è stata arricchita ieri dalla visita di monsignor Ernesto Vecchi, presidente della Fondazione Lercaro: accompagnato dal presidente della Fiera Gianpiero Calzolari, Vecchi visita in lungo e in largo il padiglione riservato, il 33, al centinaio di espositori presenti. “Non me l’aspettavo una fiera così a Bologna“, ammette il vescovo, dopo essersi concesso un bicchierino di San Graal al termine del sopralluogo allo spazio di esperienza sensoriale liturgica, tra fiumi di incenso e candeline accese: “Abbiamo bisogno- continua Vecchi- di riscoprire che la liturgia è il punto di incontro tra Dio e l’uomo. E qui in fiera c’è gente di buona volontà, che vuole toccare con mano questi simboli. Senza dimenticare che si tratta di una manifestazione che genera anche occupazione”.

Intanto, al padiglione proprio oggi fioccano i convegni a tema, anche a cura della Fondazione Lercaro, tra arte e devozione generata dalle immagini. La ‘missione’ di fondo è quella di ricostruire quale tipo di arte sacra è oggi ancora possibile nelle chiese antiche e contemporanee, tra esperti come il liturgista Antonio De Grandis, il rettore del santuario di San Luca Arturo Testi, il professore di restauro architettonico Claudio Veragnoli dell’Università “D’Annunzio”.



GLI ABITI SONO PERSONALIZZABILI E POSSONO COSTARE FINO A 500 EURO

E’ in questo contesto di “riavvicinamento dell’arte al mistero cristiano” che due opere di giovani artisti, Ettore Frani e Daniela Novello, saranno donate alle diocesi più colpite dal sisma del centro Italia, Amatrice e Pescara del Tronto. Intanto, in fiera diversi stand ‘curiosi’ intrattengono visitatori e appassionati. Sergio Secchi, il fondatore della bergamasca Ecumenicus, sfila uno dopo l’altro i suoi pregiati scapolari: “In base alle stoffe e ai macchinari che usiamo- spiega il titolare di Ecumenicus- tutti gli abiti sono personalizzabili. Al pubblico possono costare fino a 400-500 euro, poi dipende in base a rifinitura dei tessuti, colori e addobbi. Mi ricordo, in particolare, una fornitura speciale per l’allora cardinale Ugo Poletti e i suoi sacerdoti, a prezzi diversi rispetto a quelli per il pubblico…”.

PER REALIZZARE UNA CAMPANA DI VOGLIONO DUE MESI

Superando tra gli altri lo spazio di Genuflex, che offre vari arredi per i fedeli (inginocchiatoi), dagli abiti si passa presto alle campane, forgiate dentro sagome speciali in linea con la tradizione della fonderia Capanni di Castelnuovo ne’ Monti. I suoi titolari espongono strumenti da poche migliaia a oltre 10.000 euro, che possono ‘vivere’ anche 150 anni, e spiegano: “Per realizzare una campana servono solitamente due mesi, a partire da quando l’ordine arriva in fonderia. Poi si parte con i calchi per la sagoma”. Di che cosa sono fatti? “Di mattoni, e di altri prodotti- continuano gli esperti della fonderia allo stand- che preferiamo tenere segreti. Le campane delle principali chiese anche e soprattutto di Bologna sono nostre, ma in generale, soprattutto dopo la crisi, ci occupiamo anche di manutenzione…”.


IN FIERA ANCHE UNO SCULTORE DI ORTISEI

Più in là lo scultore Jonas Pitscheider, di Ortisei, continua a darsi da fare coi suoi ‘pezzi di legno‘, ispirati a Cristo in primis, che catturano l’attenzione di tanti visitatori: “Lavoriamo da tre generazioni per le chiese, ma abbiamo sempre avuto anche altri clienti magari più legati all’arte moderna o contemporanea. come va il mercato? Non è mai stato facile- riconosce Pitscheider- ma insistendo a offrire un lavoro di qualità e passione ci si tolgono tante soddisfazioni”. Gli Arredi sacri Bertoncello da Vicenza, sede dell’esposizione biennale Koinè da anni meta dei professionisti del sacro, conquistano fra l’altro l’attenzione dello stesso Vecchi, che si ferma per un po’ allo stand del titolare Gabriele Bertoncello. Che spiega: “Prima mettiamo giù il disegno, poi si avvia la tecnica della cesellatura su banco di pece, all’antica. Creiamo pannelli lavorando con martello e cesello, tutto è realizzato a mano”.

CALICI DORATI? SI PARTE DA 350 EURO

I prezzi dei calici dorati partono da quota 350 euro, almeno, mentre quelli dei tabernacoli più pregiati sfiorano anche i 10.000. “Il prezzo- spiegano ancora i Bertoncello- può calare non perché si abbassa la qualità non per qualità, ma magari perché alleggeriamo la lavorazione utilizzando la tecnica di incisione a macchina”. Si tratta di fette di mercato utili alle parrocchie più ‘povere’, che in ogni caso non vogliono rinunciare alla qualità delle proprie opere.

di Luca Donigaglia, giornalista professionista

(Servizio e immagini di Davide Landi)

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it