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Influenza: solo il 43% degli over 50 sa che può essere letale

È quanto emerge dalla ricerca del Censis sulle conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti degli italiani over 50 sull'influenza e sulla propensione alla vaccinazione antinfluenzale.

Pubblicato:11-10-2017 10:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:46

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ROMA – Tra gli adulti è riconosciuta l’importanza della vaccinazione, ma emerge una sfiducia tra gli over 65. L’influenza è una della patologie più conosciute, eppure tra gli italiani over 50 non c’è ancora una piena consapevolezza sulle sue possibili conseguenze e sull’esistenza di specifiche condizioni di rischio: solo il 43% pensa che l’influenza può avere complicanze che possono portare alla morte.

I dati del Censis

Il 96,8% degli italiani over 50 sa che è possibile vaccinarsi contro l’influenza stagionale. Il 93% riconosce che la vaccinazione è consigliabile per i soggetti affetti da patologie dell’apparato respiratorio, l’88% per le persone che vivono in ambienti dove è più facile il contagio, l’86% per il personale sanitario, l’85,4% per le persone con più di 65 anni, l’81,2% per i soggetti affetti da patologie dell’apparato cardio-circolatorio o da malattie croniche (80%). Il 59,1% considera la vaccinazione antinfluenzale consigliabile a tutte le persone che vogliono evitare di ammalarsi. Il 52,3% fa riferimento ai soggetti affetti da diabete, il 49,3% ai bambini e il 36,2% alle donne in gravidanza.


Si riduce la copertura vaccinale tra gli anziani

È quanto emerge dalla ricerca del Censis sulle conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti degli italiani over 50 sull’influenza e sulla propensione alla vaccinazione antinfluenzale, condotta su un campione di mille persone provenienti da tutta Italia. L’indagine, realizzata con il supporto non condizionato di Sanofi Pasteur, è stata presentata oggi a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Secondo il Censis, inoltre, si riduce la copertura vaccinale tra gli anziani. La copertura vaccinale tra gli over 65 (per i quali la vaccinazione è offerta gratuitamente e somministrata dal medico di famiglia) ha raggiunto un picco massimo nella stagione 2005-2006 (68,3%), ma poi si è progressivamente ridotta fino a 16 punti percentuali in meno: nella scorsa stagione 2016-2017, infatti, ha raggiunto solo il 52%. La riduzione della tendenza a vaccinarsi può essere dipesa dal grado di fiducia: il 32,9% degli italiani over 50 afferma di fidarsi ‘molto’ delle vaccinazioni (e la fiducia aumenta al 41,3% tra gli ultrasettantenni e al 40,7% tra i laureati). Il 51,2% si fida ‘abbastanza’, ‘poco’ o ‘per nulla’ il 15,9%. Tra questi ultimi, ci sono soprattutto abitanti del sud (19%) e persone meno istruite (26,6%).

L’influenza è una della patologie più conosciute, eppure tra gli italiani over 50 non c’è ancora una piena consapevolezza sulle sue possibili conseguenze e sull’esistenza di specifiche condizioni di rischio. Il 48,9% pensa che può essere una malattia anche molto grave, ma solo il 43% sa che sono possibili complicanze anche letali. Il 96,8% conosce la vaccinazione antinfluenzale e il 93% ritiene che sia consigliabile per i soggetti affetti da patologie dell’apparato respiratorio. Ma solo il 59,1% pensa che sia indicata per tutte le persone che non vogliono ammalarsi.

Solo 43% over 50 sa che l’influenza può essere letale

Scarsa informazione sulle possibili conseguenze dell’influenza, dunque, alla quale possono essere associate diverse complicanze, di cui gli italiani over 50 sono a conoscenza in diversa misura: la bronchite (lo sa l’89,6%), la compromissione di alcune funzionalità respiratorie (85,6%), la polmonite (78,7%), la lunghezza dei tempi di recupero (74,4%), sinusiti e otiti (70,7%). L’influenza può comportare anche un aggravamento delle malattie preesistenti: il 57,7% sa che può dar luogo a complicanze cardiocircolatorie. Il 43%, secondo l’indagine del Censis, pensa quindi che l’influenza può avere complicanze che possono portare alla morte (il dato sale al 48,5% tra i più istruiti). Ma solo il 3,4% ammette di avere molta paura dell’influenza. Quando ci si accorge di aver preso l’influenza, solo il 16% contatta immediatamente il medico, il 45,8% si rivolge al medico solo se i sintomi non migliorano, il 24,4% si cura autonomamente con farmaci da banco e il 13,8% lascia che l’influenza faccia il suo corso senza prendere farmaci. Tra gli over 50, però, c’è una buona conoscenza dell’influenza. Il 90,9% di loro, sempre secondo il Censis, sa che è causata da virus che ogni anno subiscono una mutazione, dando vita a diverse forme di influenza stagionali. L’87,7% pensa che è molto contagiosa perché si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie (tosse e starnuti). Il 71,7% sa che si trasmette anche attraverso il contatto con oggetti contaminati. Ma solo il 45,7% sa che può rimanere contagiosa per diverso tempo sin dal periodo di incubazione. Ed è diffusa la percezione della gravità della malattia: solo il 14,7% tende a minimizzare i rischi, mentre il 48,9% è consapevole che a certe condizioni, come per i malati cronici e le persone anziane, può essere molto grave.

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